Le abitudini per invecchiare bene Ecco il libro che spiega come fare

Iniziamo subito col dire che è scientificamente provato che l’efficienza del corpo comincia a diminuire a partire dai 25 anni di età. E comincia farlo nella misura – contenuta ma inesorabile – dell’1% annuo. Ognuno faccia i propri conti. Date le premesse può apparire come un salvifico linimento il libro "Sane abitudini per invecchiare bene" che Maurizio e Sandro Di Massimo hanno dato alle stampe per i tipi di Macro, e che presenteranno oggi al festival della saggistica Passaggi, a Fano. Un concentrato di buone pratiche per mantenersi in salute, dove non leggeremo – non soltanto – che bisogna mangiare tanta frutta e dormire bene, fare attività fisica e non esagerare con i grassi animali. Ma anche le insospettabili proprietà antirughe del tè, la riabilitazione sociale del caffè e dei cibi fermentati (sì, anche della birra) e le incredibili virtù dell’urina per la lucentezza dei capelli. Perché invecchiare non piace a nessuno, ma è anche vero che – ha detto Vittorino Andreoli, opportunamente citato – "Come in un libro, anche nella vita, l’ultimo capitolo è il più interessante". Le rughe sono la prima espressione della vecchiaia. Ma nel libro scopriamo che quel tè caldo che fa tanto ’nonna’ è in realtà un valido alleato contro le rughe. Anche il caffè è un alimento spesso demonizzato. Lei lo riablita, così come il cacao e la birra.

Al contrario, scopriamo che l’attività fisica, che fa ovviamente molto bene, nel caso del nuoto reca l’insidia del cloro, un formidabile acceleratore dell’invecchiamento. C’è poi tutto un capitolo riservato all’urina. Soprassedendo sul fatto di berla, si può superare la naturale ritrosia adoperandola per i capelli o per maschere antirughe.

La perfezione si raggiunge quando non c’è più nulla da togliere. E qui entra in gioco la pratica del digiuno come fattore di purificazione.

Infine, ci sono abitudini molto sane e alla portata di tutti. Camminare scalzi, ascoltare musica e canti gregoriani.