Pesaro, le imprese 'strozzate' dai fornitori. "Fidejussioni o stop a luce e gas"

L’allarme lanciato da Confartigianato: "Alcuni titolari ci segnalano il mancato rinnovo dei contratti: la causa è l’eccesso di onerosità. E se scivolano nel servizio di salvaguardia poi i costi schizzano ancora di più"

Migration

Pesaro, 3 settembre 2022 - I contratti di fornitura di energia elettrica o di gas, in scadenza e quindi da rinnovare, potrebbero non essere garantiti. Andando al sodo: se i bilanci traballano e non ci sono fidejussioni bancarie, diverse piccole imprese – già iniziano a piovere le richieste di cassa integrazione sui tavoli dei sindacati – potrebbero rischiare nei prossimi mesi un black out energetico. Questo nuovo e allarmante aspetto della crisi in corso viene posto in primo piano dalla Confartigianato, ma anche la Cna ha messo sul piatto questo problema. Nessuno sa quanto sia profonda e ‘orizzontale’ questa situazione, ma l’allarme è serio.

Marco Pierpaoli segretario della Confartigianato, dice: "Stiamo ricevendo segnalazioni di imprese che denunciano il mancato rinnovo contrattuale da parte dei fornitori di energia e gas o la richiesta di pesanti fidejussioni per cui si rischia la paralisi del sistema economico". E Confartigianato riporta alcuni estratti delle mail inviate agli artigiani dove si parla di recesso in base alla clausola ‘per eccessiva onerosità’ mentre in altre comunicazioni si legge che "in ragione dell’incremento del valore della fornitura è necessario procedere alla costituzione di una garanzia fidejussoria emessa da un primario istituto di credito o di un deposito cauzionale per un importo corrispondente al corrispettivo dovuto per 4 mesi di fornitura... In caso di mancata costituzione della garanzia, la scrivente società procederà alla risoluzione del contratto...".

Un problema che è dietro l’angolo perché i contratti di fornitura decadranno dal prossimo mese di ottobre. Ma che succede nella realtà? Che molti piccoli artigiani tirano giù le serrande e mandano tutti a casa, cosa questa da mettere comunque nel conto? Non proprio così. Confartigianato aggiunge: "Le piccole aziende andranno in automatico col servizio di ‘salvaguardia’ per l’energia elettrica o con il servizio di ‘fornitura di ultima istanza’ per il gas con l’applicazione con l’applicazione di tariffe variabili di borsa e spread molto alti (il rischio di non essere pagati,ndr)" e Pierpaoli aggiunge anche che si è davanti "ad una situazione drammatica considerato che una piccola impresa deve versare somme elevatissime di decine di migliaia di euro per mantenere i contratti in essere, dopo che, da mesi, subiscono rincari pesantissimi per bollette e materie prime".

E se i prezzi scendono? Replica Pierpaoli a questo proposito: "Purtroppo i mercati di agosto si sono già formati e la media dei prezzi sarà alta". Questo il crescendo: la bolletta di giugno era di 270 euro Mgh; in luglio si è saliti a 441 euro e ad agosto si passerà a 543 euro. Confartigianato chiede, oltre ad un intervento a livello europeo per evitare una crisi economica gravissima, anche la rateizzione "dando garanzie per l’applicazione della misura da parte dei fornitori, perché non si ripeta quanto accaduto con il decreto Ucraina. In quel caso la possibilità di rateizzare in 24 mesi i consumi energetici di maggio e giugno 2022, non è stata mai attuata dalle società fornitrici"

m.g.