
"Non siamo delle pietre. La sofferenza è da entrambe le parti. Ad essere colpita è stata anche la famiglia Alessandrini,...
"Non siamo delle pietre.
La sofferenza è da entrambe le parti. Ad essere colpita è stata anche la famiglia Alessandrini, non solo
la famiglia Panzieri".
Lo ha detto Silvia Di Lena (a sinistra), la mamma di Michael Alessandrini a margine dell’udienza di ieri nell’aula della corte d’assise del tribunale di Pesaro. In aula, a pochi metri di distanza l’una dall’altra ieri erano presenti entrambe le madri.
Laura Gentilucci, la mamma di Pierpaolo Panzieri, il ragazzo ucciso con 23 coltellate la notte del 20 febbraio di due anni fa e Silvia Di Lena, la mamma di Michael Alessandrini, seduto in aula
in mezzo ai suoi difensori. "Spero che venga fatta giustizia", sono le uniche parole disperate pronunciate dalla mamma della vittima al termine dell’udienza, di fianco alle foto portate dagli amici che ritraggono il loro "Pier" e i cartelli in cui chiedono l’ergastolo.
Tra madre e figlio (attualmente in carcere a Villa Fastiggi) non ci sono stati scambi di sguardi o di parole. Alessandrini è entrato in aula scortato dalla polizia giudiziaria.
Il passo incerto, lo sguardo che a tratti sembrava vuoto e assente. "C’è un piano terapeutico in atto che lo rende così – ha spiegato il legale della difesa, Cosimo Damiano Cirulli al termine dell’udienza svoitasi ieri davanti ai giudici dell’Assise - più si va avanti, se non si danno cure specifiche ad Alessandrini, più la sua situazione va peggiorando".
ant.mar.