CECILIA CASADEI
Cronaca

Le vele di Cattani ci fanno viaggiare con l’energia di un colore ipnotico

A Villa Miralfiore la mostra che Vittorio Livi ha dedicato all’artista italiano tra i più amati da cinesi e sudcoreani. La limonaia del parco diventa così un percorso di riflessione sulle forme che vivono nell’inconscio.

A Villa Miralfiore la mostra che Vittorio Livi ha dedicato all’artista italiano tra i più amati da cinesi e sudcoreani. La limonaia del parco diventa così un percorso di riflessione sulle forme che vivono nell’inconscio.

A Villa Miralfiore la mostra che Vittorio Livi ha dedicato all’artista italiano tra i più amati da cinesi e sudcoreani. La limonaia del parco diventa così un percorso di riflessione sulle forme che vivono nell’inconscio.

Casadei

"In arte non si va da nessuna parte, inutile cercare vie d’uscita, siamo già in paradiso". Era stato Giulio Paolini a pronunciare queste parole in una intervista pubblicata da Flash Art nel 2017. In paradiso ci siamo davvero quando ci troviamo a Villa Miralfiore e il dialogo è quello della storia con il linguaggio dell’arte. E nella splendida dimora rinascimentale che fu degli Sforza, oggi proprietà di Vittorio Livi , arricchita con un museo del vetro e le opere di artisti come Isgrò, Pomodoro, Baj, di designer come Philippe Starck, oggi c’è il poliedrico Silvio Cattani, nato a Trento nel 1947, artista di mestiere dalla esperienza cinquantennale che vanta successi nel mondo.

Esposte nell’antica limonaia, caratterizzata da vetrate luminose che comunicano con un angolo meraviglia del grande giardino all’italiana appena restaurato, sono esposte opere dell’artista che vinse il primo premio per il disegno nel 1967 alla fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia. Una serie di “tavole“ in metallo che ospitano forme in movimento, forme "primitive" intrise di vividi colori che cambiano, si alleano, si rincorrono, si ripetono e di nuovo cambiano. Composizioni sempre più spesso richieste in Cina e Corea del Sud per mostre monografiche sull’autore trentino.

Per un linguaggio che ha l’anima dell’astrazione, la gestualità, l’energia creativa di un Emilio Vedova, l’artista che Cattani aveva frequentato a Venezia e dopo aver guardato Rotho e Pollock il suo fare arte assume una autonomia dalla vena neo- espressionista che restituisce un carattere identitario quanto originale del suo percorso. Il suo lavoro ci appare come un diario tra prosa e poesia, di riflessione sulle forme e sul loro legame, sul divenire nel teatro della vita attraverso lo sguardo della natura.

Lembi di cielo, brandelli come di pane, miraggi in un deserto assolato, lampi di fuoco e il segno della sua cifra stilistica come itinerario per una strada da percorrere, ostacoli da superare dove ci sono oasi di luce e ombre sussurrate. Per conservare qualcosa di misterioso, di inafferrabile.

Sagome accennate di qualcosa che ci è familiare e il carattere dell’astrazione si alimenta di una pausa per una sorta di astrazione che non rinuncia alla figurazione in modo definitivo, forme come immagini oniriche dilatate in obbedienza ad un ritmo guidato da un direttore d’orchestra. Un traliccio compositivo come uno spartito musicale che si nutre della fascinazione del colore e il riferimento alla musica è dell’artista stesso. E c’è da aspettarsi che, di lì a poco, le stesure di colore cambino per assumere contorni diversi, linee e colori in evoluzione, in un processo che sembra ricalcare la complessità dell’esistenza, la bellezza e l’imprevedibilità della vita.

Dipingere per Cattani è sinonimo di riflessione, memoria di esperienza vissuta, è il modo di trasformare l’aspetto delle cose, di estrapolarne l’essenza, il senso profondo e ritorno. E’ la ricerca di un nuovo linguaggio, oltre le parole. Quando il percorso espositivo di Villa Miralfiore è un omaggio alle vele, quelle delle barche che hanno i colori del sole, del mare e del tramonto. A sorpresa i dipinti sono divenuti bassorilievi in vetro, magiche, trasparenti estroflessioni in vetro e sagome che restituiscono l’amore di Cattani per la sperimentazione la diversificazione della materia. Il risultato è un connubio di passioni nell’incontro con l’amore di Vittorio Livi per il vetro e l’arte.

L’incontro di uomini di talento tra l’arte e la vita, la valenza di un progetto che si alimenta di sfide e creatività. Qualcosa che arricchisce entrambi, a dirlo sarà lo stesso Livi. L‘espressione dell’arte che restituisce il ritmo, il respiro dell’umano che si nutre di bellezza. Le ragioni dell’arte in un luogo di meraviglia.

Aperta fino a settembre,

info per visite sul FB

di Villa Miralfiore o scrivendo a info@villamiralfiore.it