"L’efficientamento energetico è il più richiesto"

"Il superecobonus per l’efficientamento energetico è il più richiesto", dice Giovanni Corsini presidente del collegio dei geometri della provincia. Quindi tutto ciò che riguarda il sistema energetico "dagli impianti fotovoltaici fino alle pompe di calore per l’accumulo dell’energia", continua il professionista. Per aggiungere anche "che però esiste il problema dell’incertezza dovuta all’evoluzione delle normative. Perché le banche ad un certo punto avevano cessato di accettare i crediti dalle imprese. Cosa questa che è ora cambiata con le ultime decisioni del Governo".

Una situazione, quella legata ai superbonus e similari, che ha innescato circa 700 cantieri in tutta la provincia, ma che viaggia su una lama di coltelloi: i prezzi delle materie prime "perché ora si stringono contratti che hanno una durata di non più trenta giorni questo perché, per fare un esempio, i pannelli fotovoltaici arrivano tutti quanti dalla Cina...".Poi spunta anche un altro aspetto e cioè quello legato alle famose ‘spalle larghe’ delle imprese "perché certamente le più piccole possono avere difficoltà mi sotto il profilo finanziario con le banche che non fanno credito e qualcche impresa potrebbe rischiare il defoult. E’ vero che ci possono anche essere bolle speculative – continua Corsini – ma è altresì vero che il comparto dell’edilizia è stato rilanciato e lo Stato, fatti i conti, incassa anche attraverso i versamenti Inps, le tasse, l’Iva e via dicendo e per questa ragioni hanno deciso di riaprire i cordoni rimettendo in moto anche nil sistema bancario".

Poi aggiunge anche anche un’altra riflessione Corsini, quella collegata alla cessione del credito "perché il superbonus così come era stato concepito inizialmente era solo per ricchi e cioè per chi poteva poi recuperare scalando negli anni il credito dalle tasse. Ora invece non è più così con l’entrata in campo delle banche. Per quello che riguarda il nodo truffe il meccanismo che è stato bloccato perché ora la cessione del credito può avvenire solamente tre volte e dopo il secondo passaggio solo tra banca e banca. Questo fatto ha bloccato le cessioni a cascata per cui alla fine, dopo dieci passaggi, si terminava in società anche non più esistenti".