Letta entusiasta: "Sarò un ottimo pesarese"

Ieri conferita la cittadinanza onoraria al presidente della Fondazione Rossini: "Farò di tutto per meritarmi questo riconoscimento"

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Il principe dei palazzi romani, Gianni Letta, quando è salito sul palco nel salone Metaurense, atto iniziale del conferimento della cittadinanza onoraria, è scattato un grande applauso. Si è alzato Letta, ha alzato le braccia, palme rivolte verso il pubblico ed ha salutato muovendo leggermente il palmo. Era dai tempi di un altro principe, ma questa volta della chiesa, l’arcivescovo Bagnasco, che non si vedeva una ‘benedizione’ simile.

Il giorno di Gianni Letta. L’uomo che guida la Fondazione Rossini dove anche l’altra sera si è tenuta una riunione operativa. Il primo atto, perché prima di infilare il salone Metaurense della Prefettura, ha avuto un altro incontro di lavoro con i suoi collaboratori della Fondazione all’interno di una saletta, Un Letta principe dei palazzi della capitale, ma anche un grande appassionato di musica classica perché è danni uno dei più assidui frequentatori dell’Opera di Roma. Non un paracadutato dentro un ente che si occupa delle revisioni critiche delle musiche di Rossini. "Sono arrivato qui per Rossini – ha detto dopo aver ricevuto l’attestato di cittadino onorario dalle mani del sindaco –, e ho scoperto una straordinaria realtà dal punto di vista ambientale, paesaggistico e umano". Dopo aver ricordato le sue origini abruzzesi e quindi un uomo di ’confine’ Letta ha aggiunto: "Qui mi sento come a casa. Ho trovato una naturale sintonia che migliora di giorno in giorno. Ora poi divento cittadino e ne sono orgoglioso e onorato e cercherò di far di tutto per meritarlo. So che è un atto – la cittadinanza onoraria, ndr – dovuto più alla generosità dell’amministrazione e del sindaco che a presunti miei meriti. Ma proprio quei meriti che che non ho avuto finora cercherò di ottenerli in futuro". Parzialmente vero perché i milioni ricevuti per la ristrutturazione di palazzo Oliveri, sede del Conservatorio, passano anche attraverso la sua azione diplomatica visto che il finanziamento ha avuto anche l’avallo della ministra Gelmini, sponda Forza Italia.

Il sindaco Ricci ha ricordato l’aggancio iniziale "con un proviamoci, chissà...", quando partì il primo contatto col ‘principe’. Che rispose con una lettera scritta a mano. Poi gli incontri che lo hanno portato ai vertici della Fondazione Rossini. "E’ più pesarese di tanti pesaresi – ha detto Ricci – ed ama in maniera profonda la nostra città... a volte anche più di noi. Lo ha dimostrato standoci vicino durante il percorso di candidatura a Capitale italiana della Cultura, con il Conservatorio e la Fondazione Rossini. Siamo stati molto fortunati a incrociarlo sulla nostra strada". E il sindaco ha citato anche Pierluigi Pizzi, una delle anime storiche del Rossini Opera Festival, anche lui in sala ed applaudito, che otterrà lo stesso riconoscimento.

Ad aprire la mattinata il vicesindaco Daniele Vimini che ha ripercorso il ruolo di Letta, concludendo: "A buona ragione possiamo considerare Gianni Letta un prezioso alleato della città, ambasciatore di Rossini e testimone di Pesaro nel mondo". Nelle motivazioni della cittadinanza il rapprto con Bruno Cagli e la famiglia Pierangeli. In sala Paola Pierangeli, il cui padre Wolframo è stato il primo presidente della Fondazione Rossini: "Grande persona e bellissima famiglia", ha commentasto la signora del Rof.

m.g.