
È in dirittura d’arrivo l’acquisizione da parte del Comune di Fano dell’ex asilo "Manfrini", che si trova nella zona del porto e che è attualmente di proprietà del Demanio. L’obiettivo è quello di restaurare la storica palazzina, da decenni in disuso, per realizzarci un museo della marineria fanese. "Come associazione "Il Ridosso" – dice il presidente Sauro Berluti – siamo favorevoli alla nascita di un museo dedicato alla gente del mare. Da parte nostra abbiamo dato tutta la disponibilità a collaborare e a condividere il materiale che abbiamo raccolto in oltre 20 anni di ricerca. Si tratta di foto, video, libri e soprattutto di attrezzi utilizzati per l’attività di pesca e per la costruzione di barche". Materiale di cui solo una parte oggi è visibile al pubblico nella sede del "Il Ridosso" in via Puccini. Situato in una zona del porto piuttosto trafficata, abbandonato da tempo, l’immobile versa in uno stato di degrado. Per questo la Giunta comunale ha deciso di affrettare i tempi con l’intenzione di riportarlo a nuova vita, dopo che il progetto di realizzarvi case popolari da parte della precedente Giunta Aguzzi è naufragato.
"Abbiamo ripreso il rapporto con il Demanio – spiega l’assessora alle finanze Sara Cucchiarini – perché intendiamo ri-funzionalizzare il progetto con una destinazione culturale: la creazione di un museo della marineria che si interseca col percorso del museo diffuso del porto che l’assessorato al Turismo sta già portando avanti. Al piano terra pensiamo di collocarci il museo, mentre il piano superiore sarà destinato ad ospitare conferenze, piccoli concerti, incontri per le associazioni". Una scelta che si inquadra in un contesto architettonico più ampio. "Certamente – conferma l’assessora Sara Cucchiarini – in quanto tenendo presente che Rfi procederà ad una sistemazione pedonale del sottopasso, l’ex asilo "Manfrini" verrà ad essere il polo centrale di un percorso che va dalla restaurata Darsena Borghese al faro, restituendo così identità a tutta la zona del porto". Ricordiamo che sull’asilo "Manfrini" era stato pubblicato circa tre anni fa anche un prezioso volume che ne raccoglie tutta la storia, intitolato "L’Asilo del Porto" a cura di Luciana Agostinelli e Marinella Leonardi. Costruito sul finire dell’Ottocento sul lato destro del porto-canale l’asilo serviva una delle zone meno abbienti della città, abitata in prevalenza da famiglie dove il padre era impegnato in mare e la madre lavorava nella filanda, così che i figli fin dalla più tenera età erano esclusi da qualsiasi forma di assistenza pubblica e di scolarizzazione. "La vita dell’asilo – scrivono le due autrici – ricostruita dalla nascita nel 1873 fin verso il 1960, è ovviamente interconnessa alle vicende storiche, alle problematiche sociali di questo lungo periodo". Nel 1909 l’asilo del porto viene intitolato alla Regina d’Italia Elena di Montenegro e poi dopo la seconda guerra mondiale cambierà nome. Il 14 novembre 1946 la Giunta comunale di Fano ritiene che non sia più attuale il nome di "Asilo Regina Elena" e perciò "ne dispone – scrivono Luciana Agostinelli e Marinella Leonardi - la sostituzione con altro nome caro al ricordo del popolo, quello del partigiano caduto Paolo Manfrini, un patriota riminese sposato alla fanese Maria Luisa Gerundini".
Silvano Clappis