L’importanza della ferrovia attuale

Migration

Riccardo Paolo

Uguccioni

Aprendosi il recente convegno sulla ferrovia adriatica, prima dei relatori una voce fuori campo ha sostenuto apoditticamente che la sognata nuova linea sosterrà l’attuale traffico viaggiatori assieme all’aumento dei treni merci. Poi si sono sentite osservazioni fondate. Per esempio, che la dorsale adriatica è esclusa dall’Alta Velocità; il sindaco Ricci ha rimarcato che mai si è visto un container partire nella nostra stazione, che dal punto di vista mercantile non esiste; il ministro Giovannini ha osservato che la linea si può anche arretrare ma che Ancona e il suo porto dovranno comunque restarvi agganciati. Tutti punti sensati. Ma quando gli è stato chiesto se sia vera la previsione di un futuro passaggio di circa 170 treni merci al giorno, essendo la linea inserita nelle reti trans-europee di trasporto Ten-T, il ministro non ha dato una risposta precisa, ha preferito parlare di investimenti e di "arretramento ragionato". Ora, i minuti essendo 1440 al dì, i (circa) 170 treni viaggerebbero a 89 minuti l’un dall’altro, cosa possibile nella metro ma ardua su una ferrovia, che in ogni caso sarebbe già satura. E i passeggeri? C’è un secondo punto. Si ripete che la ferrovia "strozza" la città, meglio trasformarla in green line per pedoni, bici e mobilità sostenibile. Ma chi ha detto che la linea attuale disturbi, soffochi? Si potrebbero semmai prevedere, se necessari, altri sottopassi come quello aperto tanto utilmente dietro il tribunale. Si ripete che si guadagnerebbero minuti preziosi: senz’altro, ma a un costo notevole e allontanando la stazione, che sta benissimo in centro perché da lì si prende comodamente il treno per Cervia o per Marotta, oltreché per Ancona, Bologna e il resto del mondo. Conclusione: a mio avviso la linea attuale collega comodamente le città di costa, è stata potenziata ed è ancora migliorabile sia a lunga distanza con le Frecce, sia con treni regionali (ad esempio si può riaprire la stazione di Gradara, oggi in disuso, o perfino prevedere fermate estive di alcuni regionali alla Crista e al Sejore, come dal 2002 si è fatto ad Ancona Torrette). C’è il problema dei treni merci e del corridoio europeo Ten-T? Si progetti per loro la seconda linea interna, attrezzata per i container, più contigua al distretto industriale.