
"Volevo fare carriera, ho giocato in Spagna, ma ho capito che nel calcio la persona finisce in secondo piano e così sono tornato per aiutare le persone attraverso il calcio". Si può sintetizzare così la missione di Alex Bragagnolo, ex giocatore del settore giovanile della Vis e quindi di Urbino e Calasanz (Eccellenza spagnola). Una esperienza, quest’ultima, che è stata un po’ la svolta della sua vita. Tornato a Pesaro, Alex ha infatti deciso di investire i suoi pochi risparmi per fondare una squadra che raccolga, "i ragazzi che non giocano – dice – quelli che cercano compagnia, che vogliono vivere il calcio per quello che è: un gioco che unisce tutti a prescindere da dove provengono. Ho dato i miei pochi soldi perché mi sono detto: io prima o poi li riguadagnerò, ma questi ragazzi vivranno otto mesi insieme forse irripetibili. A meno che uno sponsor ci aiuti in questo sogno". E’ nata così la squadra denominata "CaSa 33", quando "Ca" sta per il beato Carlo Cutis, "ragazzo morto a 16 anni di cui è in corso la canonizzazione dopo che gli è stato riconosciuto un miracolo", dice Alex. "Sa" invece è l’iniziale di "Sara una ragazza morta a 17 anni per un incidente stradale. Trentatré è un numero che ricorre spesso nella mia vita". Alex ha iscritto la "CaSa33" al campionato di Terza categoria. "Ne fanno parte ragazzi provenienti da Marocco, Tunisia, Albania, Algeria e altri Paesi, con alle spalle a volte storie drammatiche di immigrazione: c’è chi ha fatto il viaggio accatastato nel cofano dell’auto, attraversando il deserto e vedendo a terra i corpi morti di chi non ce l’ha fatta, salvo poi finire nei campi di lavoro per essere sfruttati e raggranellare qualche soldo per partire per l’Italia tra tante sofferenze. Ma ci sono anche giovani del posto. Ogni tanto si aggiungono altri. L’altro giorno è arrivato a Vallefoglia, dove ci alleniamo di fianco alla parrocchia di Montecchio, un ragazzo senza scarpette che ha giocato con le scarpe da passeggio. C’è chi gioca con quelle bucate e ad alcuni le abbiamo prestate noi. La società Azzurra, che ringraziamo assieme alla K Sport Montecchio che potrebbe darci le magliette, è stata gentilissima a passarci 12 palloni e casacche che ci fanno comodo". Il 24 settembre l’esordio in Coppa Italia alle 14,30 all’Arzilla: "In casa giochiamo sul sintetico di Montecchio, ma ci manca un po’ tutto l’occorrente". Alex si è convertito a 14 anni: "Ho iniziato ad andare in chiesa ed è stato un crescendo. Credo che dare un po’ di noi a chi ha bisogno sia un dono per noi prima di tutto oltre che per gli altri. Con mio padre ragioniere e con mia mamma insegnante, che dà ripetizioni di lingue gratis a questi giovani, abbiamo fondato l’associazione. Aspettiamo altri cuori generosi che vorranno offrirci un aiuto, una parola, ciò che si sentono. Potete chiamarmi al 345 0227058"