L’infermiere di famiglia, resterà un sogno o prima o poi sarà realtà? Questa figura ha un ruolo fondamentale nella medicina del territorio, anche la recente esperienza del Covid lo insegna. Già in diverse regioni in Italia è attivo. Non solo. L’Organizzazione mondiale della Sanità lo prevedeva dal 2015, a rimarcarne la necessità. E lo stesso governo italiano impone alle Regioni di realizzare, nel concreto, questo ruolo. Quindi: quando sarà operativa anche nelle Marche, questa figura, per aiutare soprattutto chi non è capace di curarsi? Vedi anziani, fasce deboli, o poco istruite da un punto di vista sanitario, ad esempio chi non sa nulla o quasi di screening, quando bisogna farlo, chi non sa quali quali servizi sanitari esistono sul territorio, cosa offrono, ecc ecc... La lista Forza Pesaro#Un gran del Po’ ha firmato una mozione, poi approvata all’unanimità nel consiglio comunale di lunedì scorso, che sprona la Regione Marche a istituire questa figura. "La Regione Marche – scrivono i consiglieri firmatari e cioè Laura Biagiotti, Vittorio Petretti , Tomas Nobili, Guerrino Amadori, Luigi Iacopini e l’assessore Luca Pandolfi – non può continuare in sordina, su questo progetto, è ora di procedere, ed è utile che assuma i nostri infermieri neo laureati, prima che se ne vadano a lavorare in altre Regioni". Ma cosa dovrebbe fare, in concreto, l’infermiere di famiglia? "E’ un vero aiuto – scrivono i consiglieri nella mozione – per l’individuo e la famiglia a trovare le soluzioni ai bisogni di salute, gestire le malattie croniche e le disabilità, che troppo spesso non trovano supporto e risposta dai servizi sanitari oggi offerti". In sostanza, è una figura intermedia tra paziente e medico, ma con quello, ed altri professionisti sanitari, l’infermiere di famiglia lavora ovviamente in equipe, con l’obiettivo della salute del paziente. "E’ una specie di care giver ...
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