Liste d’attesa, un film già visto "La Regione adesso ci ascolti"

La sanità delle Marche di nuovo nei guai, esattamente un anno dopo la prima ondata pandemica e le organizzazioni sindacali chiedono un confronto urgente alla Regione e al suo assessore alla sanità, Filippo Saltamartini. Intanto nei territori è scattato il piano di agitazione, prevista una serie di assemblee informative, mentre le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil hanno già fissato la data dello sciopero generale nelle Marche per il 14 luglio prossimo. A meno che nel frattempo non si apra un varco in Regione: "L’ultimo confronto risale al novembre scorso, sono quasi trascorsi otto mesi e da Palazzo Raffaello non arriva alcun segnale _ attaccano Daniela i responsabili regionali di Cgil Daniela Barbaresi, Cisl Sauro Rossi e Uil Claudia Mazzucchelli _. C’è un silenzio totale e questo non lo possiamo permettere. La Regione torni a confrontarsi con noi e ci dica cosa vuole fare, quale direzione intende prendere, specie alla luce del Pnrr e di quello che c’è dentro. Sembra di essere tornati ai rapporti con la vecchia giunta Ceriscioli, quando il confronto era sempre molto difficile. Adesso le cose si stanno ripetendo. Vogliamo riportare al centro dell’attenzione le condizioni della sanità e nelle Marche, anche alla luce delle pesanti ripercussioni della crisi pandemica, per ribadire che il diritto alla salute e alle cure deve essere assicurato a tutti, garantendo la centralità del servizio pubblico e l’universalità delle prestazioni". Case della Salute, ospedali di comunità, settore dell’emergenza, caos nei pronto soccorso e soprattutto liste d’attesa per prestazioni sanitarie, visite, esami e interventi. Sono questi gli argomenti sul tavolo che al momento non trovano risposta da parte dell’interlocutore centrale: "Si è tanto parlato del recupero del gap sul fronte della cosiddetta sanità del territorio, messa a nudo dall’emergenza pandemica – aggiungono Barbaresi, Rossi e Mazzucchelli _. Bene, adesso la Regione ce lo dimostri e ci faccia vedere come vorrebbe intervenire. Il Piano di Resilienza del governo è già stato diffuso, ci sono delle cifre e degli obiettivi, come ad esempio le Case della Salute da attivare e gli standard sulle cure domiciliari. Cosa vogliamo dire inoltre dell’integrazione socio-sanitaria, di prevenzione, rete ospedaliera, cure primarie e intermedie, mobilità sanitaria, organici insufficienti e precariato, progressiva privatizzazione della sanità. Le liste d’attesa sono la priorità assoluta e anche qui si sta ripetendo un film già visto con la vecchia giunta regionale. Insomma c’è tanto da discutere ed analizzare e non vorremmo che la pandemia sia una ragione per non affrontare questa fase successiva dell’emergenza sanitaria. Nei mesi scorsi abbiamo rispettato la situazione, non ci siamo esposti, ora non c’è tempo da perdere".