Lo aveva in braccio, la corrente l’ha travolto Lo strazio della mamma per il piccolo Mattia

San Lorenzo, il bambino è disperso da giovedì, la donna è ricoverata a Senigallia. L’hanno trovata aggrappata a un tronco, in stato di choc

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"Matty è un bimbo dolce e grazioso. E noi continuiamo a fare il tifo per lui", dicono due giovani signore che abitano a San Lorenzo in Campo, in piazza Padella, vicino alla casa di Mattia Luconi, il bimbo di 8 anni disperso da giovedì sera per colpa dell’alluvione che ha devastato una striscia importante di territorio a cavallo della Valcesano. E’ una comunità di ora in ora sempre più angosciata quella laurentina per le sorti del piccolo e ciò che emerge dalla ricostruzione del drammatico episodio che ha portato a perdere le tracce del bambino, è che la mamma, Silvia Mereu (40enne), ha fatto davvero di tutto per salvarlo, per tenerlo stretto a se, anche a scapito della propria vita.

Le speranze di trovarlo in vita si affievoliscono, ma a San Lorenzo in Campo nessuno smette di sperare in un miracolo: "Siamo sconvolte, perché Mattia è un bimbo speciale e questa attesa ci sta distruggendo – riprendono le due vicine di casa del bimbo e della sua mamma, residenti in piazza Padella, proprio dietro al Teatro Tiberini, nel centro storico del paese -. Speriamo di minuto in minuto che arrivi una notizia bella: che lo abbiano ritrovato sano e salvo. Matty è un ragazzino straordinario – aggiungono - e noi gli vogliamo un gran bene. Il suo sorriso è fantastico e l’auspicio di tutti è che si compia davvero una sorta di miracolo e che Mattia sia ritrovato in vita, perché gli vogliamo un gran bene".

La dinamica del dramma di giovedì scorso è questa. Mamma Silvia, residente a San Lorenzo col proprio figlio, farmacista a Barbara (Ancona), dopo aver terminato il suo turno di lavoro ed essere passata a prendere il bimbo a casa del padre, residente a Barbara, ha preso la strada per raggiungere San Lorenzo in Campo. Ma ad un certo punto, davanti ad un ponticello sul fiume Nevola, ha visto del fango e ha pensato che era meglio tornare indietro, per non correre rischi. Neppure il tempo di ingranare la retromarcia, però, e la sua vettura è stata inondata dall’acqua del fiume esondato. A quel punto è uscita dalla vettura e ha raggiunto in fretta e furia lo sportello dall’altro lato dell’abitacolo facendo scendere il bambino e prendendolo in braccio per proteggerlo. Ma non c’è stato neppure il tempo di stringerlo a se, perché la violenza dell’acqua li ha letteralmente travolti e scaraventati verso valle. Sono seguite ricerche frenetiche, fino al ritrovamento della donna, dopo oltre due ore, fortemente provata, abbracciata ad un tronco che galleggiava su un terreno inondato. Da quel momento la donna è ricoverata all’ospedale di Senigallia. Del piccolo, invece, nessuna traccia, almeno fino a ieri.

Sandro Franceschetti