La questione Urbino capoluogo di Provincia potrebbe entrare nella prossima Legge di bilancio, da varare entro fine 2023, aggiunta al testo con un emendamento, per arrivare a una risoluzione attesa da oltre un secolo e mezzo. Lo fa sapere il sindaco, Maurizio Gambini, che nei giorni scorsi è stato a colloquio con il sottosegretario all’Interno, Emanuele Prisco: "Abbiamo parlato soprattutto di questo e, se sarà confermato quanto mi ha detto, il Governo la inserirà nella manovra finanziaria. Ora aspettiamo l’incontro con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, per delineare i passaggi necessari a definire la questione. È da un po’ che ci lavoriamo, spero che la questione si risolva, anche già prima delle elezioni".
La ratifica dello status di città capoluogo, appartenente a Urbino sin dall’Unità d’Italia, ma mai ufficialmente riconosciuto dallo Stato, interesserebbe su tanti aspetti, e proprio le amministrative 2024, almeno nell’immediato, sarebbero quello più influenzato. Questo, perché i membri del Consiglio comunale salirebbero da 16 a 32, mentre gli assessori diventerebbero nove, sulla scorta di quanto accade già nell’altro Comune capoluogo di provincia, Pesaro.
A Roma, però, Gambini ha parlato anche di strade, incontrando Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture: "Mi ha assicurato che sulla Fano-Grosseto si andrà avanti, innanzitutto realizzando quanto già finanziato, poi progettando tutti gli altri lotti. Man mano che i progetti definitivi saranno approvati, arriveranno il finanziamento dallo Stato e l’appalto, come avvenuto per la galleria della Guinza: si aprirà quella, poi si farà la seconda canna, insieme ai lotti 4 e 10, quelli di Mercatello sul Metauro e Canavaccio. Sul lato umbro della galleria si farà intanto un miglioramento dell’allaccio alla E45, ma c’è anche la progettazione per arrivare a un collegamento definitivo. Miglioramento che avverrà anche dalla parte marchigiana, allargando la strada provinciale da cinque a 10 metri, per avere una viabilità normale: in pratica, si realizza un bypass provvisorio di emergenza". Altra infrastruttura di cui si è discusso è la Pesaro-Urbino, tratta per cui si aspetta da anni un miglioramento, e di cui era tornato a parlare in Consiglio comunale anche Giorgio Londei, capogruppo di Urbino e il Montefeltro: "Nel 2019, il sindaco firmò, insieme a Matteo Ricci e a Giuseppe Paolini, un’ipotesi di candidatura congiunta con Pesaro a Capitale europea della cultura 2033, chiedendo che Pesaro e la Provincia intervenissero presso gli uffici del Ministero competente per riprendere il discorso eterno della Pesaro-Urbino. Sono passati quattro anni: non solo non si è visto un metro di strada, ma non si è visto alcun progetto. La nostra candidatura a Capitale italiana della cultura 2015 fu bocciata, adesso ci si chiede di accodarci a Pesaro 2024, con un ruolo che ancora non ho capito quale sia: io sono contrario ad accodarci, per motivi di principio. Dobbiamo essere in grado di fare le cose, riprendendo l’orgoglio di una città che dev’essere protagonista in Italia e in Europa, altrimenti, se ci mettessimo in scia a qualcuno, chiunque esso sia, penso che saremmo su una strada sbagliata".
A ciò, Gambini aveva risposto dicendo di aver "sempre dato la massima disponibilità in questo rapporto, anche quando Pesaro lanciò la candidatura senza dirmi niente prima. Condividemmo il progetto, sulla base di verbali in cui si ragionava di Urbino capoluogo e della nuova strada Pesaro-Urbino, poste come questioni imprescindibili, sapendo la forza che Pesaro avrebbe potuto avere presso il Governo, in quel momento storico, rispetto al miglioramento della viabilità verso Urbino e l’entroterra. Tuttavia, ormai il sindaco Ricci ha dimostrato di non avere intenzione di lavorare in tali direzioni, ma siccome siamo capaci di tirare avanti da soli, lavorerò io per ottenere entrambe le cose".
Nicola Petricca