"Lo stoccafisso alla sanpietrana piatto da capitale della cultura"

L’amo di Ricci a Baldantoni e Ceriscioli in occasione del pranzo di solidarietà alla Casa del Popolo. Il sindaco si dà altre due settimane prima della candidatura e cerca di riallacciarsi con Villa Fastiggi

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Il ritorno dello stoccafisso alla Casa del Popolo è l’occasione per i sanpietrani veraci per ripartire in modo diverso al periodo d’oro della politica. Solidarietà e buon cibo ritornano dopo due anni di cancellazione dell’appuntamento per il covid. Giorgio Baldantoni ha superato i momenti di salute più difficili e ha potuto ricordare che i pranzi per beneficenza hanno sempre funzionato a San Pietro in Calibano: "Siamo contenti di essere tornati dopo due anni a fare un pranzo con 160 persone insieme – dice Baldantoni – e soprattutto di avere con noi in cucina i volontari del circolo Arci e da Ancona Michela, figlia di Umberto Polverini del Ristorante Gino. Il duello con la Dorica e il pranzo di Sant’Antonio sono due appuntamenti che porteranno fondi ancora ma destinati a Villa Fastiggi". Si è infatti completata l’operazione solidarietà nel terremoto con i finanziamenti raccolti per Ussita "L’intitolazione alla memoria dell’avvocato Maurizio Della Costanza – dice l’assessore-presidente Andrea Nobili – è il segno di una vicinanza importante con le zone delle Marche che hanno subito il terremoto del 2016".

Oltre alla presenza di un imprenditore come Giancarlo “Bibi“ Selci il parterre della Casa del Popolo ha registrato le assenze di amici importanti come Marcello Ugolini e Gianfranco Di Dario, ricordati direttamente da Baldantoni. La conferma che certi appuntamenti non hanno più un lato politico sanitario è data dalla quasi totale assenza di medici, mentre la sopravvivenza della manifestazione in quota al Pd si appalesa anche per la presenza dell’ex presidente Luca Ceriscioli e del consigliere regionale Andrea Biancani. Il ritorno del sindaco Matteo Ricci è servito a ribadire che è lui a dare le carte. Tanto che ha abbracciato Giorgio Baldantoni e Luca Ceriscioli. "Lo stoccafisso alla sanpietrana deve essere uno dei cibi della capitale della cultura. Va lanciato insieme alla pizza Rossini – di cui tutti scoprono sapori e qualità dopo esserne inorriditi".

Un Ricci che guarda avanti e il 16 dicembre ci dirà a Roma se sarà candidato alla segreteria nazionale Pd per la sinistra del partito. Ora parla da Villa Fastiggi: "Veniamo da anni complicati ma non abbiamo ancora perso la nostra combattività – dice il sindaco – e il senso di solidarietà che è un elemento fondamentale della nostra città. Questa iniziativa riparte verso chi ha bisogno: oggi i terremotati per certi versi siamo noi. Se l’epicentro delle 500 scosse registrate nella nostra provincia fosse stato sulla terraferma sarebbe stata una tragedia. Abbiamo avuto danni ma un conto è occuparsi dei danni un altro di vittime. Alla Regione c’è voluto un po’ per dichiarare la calamità naturale. Ma ora c’è arrivata. Con la cultura della solidarietà potremmo affrontare anche le prossimi tempeste". Sperendo, magari, che siano finite. "Puntiamo sullo stoccafisso alla sampietrano come patrimonio di Pesaro capitale italiana della cultura. Una grande opportunità per il territorio, per cambiare il profilo della città – dice Matteo Ricci – , perché non cosiderarlo come uno dei piatti di Pesaro capitale?". Dopo la candidatura di una pesarese a sindaco Pd di Ancona, lo stoccafisso sarebbe il colpo numero due verso il capoluogo.