L’Oasi della Badia non si tocca Tutti in marcia per dire ’no alla caccia’

Manifestazione ieri mattina con oltre 150 persone alla presenza di ambientalisti, sindaci, gente comune. La parola d’ordine: "Sono 800 ettari incomparabili che nessuna richiesta venatoria potrà mai scalfire".

L’Oasi della Badia non si tocca  Tutti in marcia per dire ’no alla caccia’
L’Oasi della Badia non si tocca Tutti in marcia per dire ’no alla caccia’

Il vecchio bosco e il mosaico di ambienti che lo circonda avranno pace anche per gli anni a venire. Magari una protezione definitiva, passando da oasi a riserva naturale. E pure il ripristino delle zone umide che un tempo attiravano una ricchissima avifauna. Sono in tanti pronti a difendere strenuamente quegli 800 ettari unici, che divennero negli anni Settanta la prima oasi d’Italia. Oggi minacciati soprattutto dall’anacronistica e reiterata richiesta da parte dell’Atc1 di riapertura alla caccia. E’ stata dunque mobilitazione per l’Oasi della Badia, e ieri mattina nell’agriturismo di Luisa Busetto si sono ritrovati in 150.

Ambientalismo vecchio e nuovo, il mondo scout e non solo:

perché c’erano anche esponenti del mondo agricolo, amministratori. E movimenti cattolici.

E’ stato il vescovo Sandro Salvucci ad introdurre il tema, a

testimoniare la vicinanza della Chiesa verso tutti coloro che si

prendono cura dell’ambiente. Inevitabile il rimando all’enciclica Laudato si’, l’invito alla ‘cura della casa comune, dove tutto è

connesso’. Luisa Busetto, commossa da tanta partecipazione, ha spiegato le necessità di conservare ‘questo bene che ho visto nascere’ e che è diventato un luogo dove si può fare cultura dell’ambiente’. La rassicurazione sul futuro dell’Oasi sono arrivate dal sindaco di Urbino Maurizio Gambini, che ha dapprima sottolineato i temi a lui più cari (‘Qui tutti fanno agricoltura biologica, e queste aziende hanno fatto grandi sforzi’), per poi ribadire l’orientamento della Regione: ‘L’assessore all’agricoltura e alla caccia Antonini mi ha assicurato che diventerà un’Oasi permanente. Spero che sia la volta buona’. Il no delle amministrazioni interessate (Urbino e Montecalvo) alla riapertura alla caccia era del resto noto. Ad esse si è aggiunta l’Università di Urbino che ha inviato una nota di pieno appoggio alla manifestazione. Angelo Giuliani, uno dei padri fondatori dell’oasi, paragonando la vicenda all’uscita di Dante dall’Inferno,

ha spiegato quanto si sia rischiato di cancellare in un botto i valori contenuti in questa area, andando dietro alla bugia che non ci fossero più i requisiti per il mantenimento dell’Oasi. La pioggia battente non ha impedito la passeggiata all’interno del

bosco planiziale, guidata da Andrea Fazi. Il Foglia gonfio di questi giorni mette un po’ di apprensione, al pensiero della nuova acqua che verrà, ma la Badia è anche un’area di laminazione naturale e sa come dar sfogo al fiume.

m.c.