L’olio etico di Guerrieri

Extravergine a metro zero con sensazioni eccellenti: guado e morso di edera ferita

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Una bottiglia di olio extravergine ha un valore culturale, prima che colturale. E’ cioé espressione di ciò che un agricoltore è. Fare l’olio extravergine è un gesto etico, salutare e buono, perché nulla, nemmeno il vino, entra nel nostro corpo con la frequenza e gli effetti dell’olio che oltre ad elevare il piatto quotidiano ci nutre di antiossidanti, che sono una difesa eccellente contro tante malattie. Fatta questa premessa, andate a Piagge a visitare il frantoio di Luca Guerrieri e della sua famiglia e capirete che la raccolta e la frangitura (a metro zero) sono pensate per fare e del bene e del buono. Le olive vengono raccolte e immediatamente portate in frantoio dove vengono lavorate in assenza di ossigeno fino alla separazione dell’acqua e al risultato finale, che sta in questi termini. Selezione capsula oro: ha un aspetto visivo lucente opulento e libera profumi di tiglio, acacia e gelsomino che guarda caso sono anche i fiori dei campi attorno. Al gusto è un morso di edera ferita e guado (sì, la foglia che dà il colore blu fin dal Rinascimento, provate a coglierla e strofinarla, vi lascerà lo stesso sangue verde che trovate in questo olio). Quindi al gusto si spande in orizzontale, cioé abbracciando tutto il palato, grasso, opulento, con striatura di scorza di mandorla primaverile pelosa, nocciola, e finale verde di siepe di alloro. La selezione capsula verde ha un impatto visivo netto, tagliente, limpido con richiami olfattivi a felce, valerianella, foglia di pomodoro e di ortica. Al gusto è un estratto di foglia di carciofo e sconfina poi nel carburo di catrame di betulla, puntellato di piccantezza (sintomo di polifenoli, cioé antiossidanti) e linfa di foglia di ulivo. Un extravergine tannico, con finale schioccante di mallo di noce. Bocconi spettacolari.

d.e.