Lorenzo e Zinab, il cuore oltre le barriere Faranno le Olimpiadi dei sordi in Brasile

Lui ha 22 anni, gioca come difensore dell’Osteria Nuova in Prima categoria: "Per me si sono aperte le porte della Nazionale". Lei, di famiglia marocchina, ha 20 anni, è di Montecchio e pratica il taekwondo: volerà con il suo maestro a Caxias do Sul

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di Elisabetta Ferri

Lui è di Urbino, lei di Vallefoglia. Insieme hanno in comune due cose importanti: sono atleti sordi e parteciperanno alle prossime Deaflympics in Brasile, dal 1 al 15 maggio. Lorenzo Cecconi, classe 2000, è un calciatore e gioca anche con gli udenti: è un difensore dell’Osteria Nuova, in Prima Categoria.

"Ho cominciato a giocare a calcio a 6 anni e non ho mai trovato difficoltà nell’integrarmi, anzi avendo scoperto da poco la realtà del movimento sportivo dei sordi, devo ammettere che ho fatto quasi più difficoltà in questo passaggio, perché la comunicazione fra compagni è più visiva. Mi è bastato, però, un raduno per capire il modo di stare in campo e come muovermi e adesso sono entusiasta di partire per quest’avventura". Una bella scoperta, avvenuta quasi per caso, un anno fa: "Mi ha notato in una pizzeria il portiere della Nazionale sordi e da lì è partito tutto: tramite lui sono venuto in contatto con i dirigenti del settore calcistico della Fssi che mi hanno visionato e per me si sono aperte le porte della squadra azzurra. Parto per divertirmi, ma anche per vincere. A Urbino ancora non lo sa quasi nessuno, a parte i miei familiari e i miei amici, spero che ora la notizia si sparga, per me è un grande orgoglio".

Zinab El Harti, classe 2002, vive a Montecchio e pratica il taekwondo: la sua famiglia è marocchina, ma lei si sente perfettamente italiana essendo nata qui: "Mi sono innamorata di questa disciplina vedendo dei film di arti marziali – racconta -, poi ho scoperto che vicino a casa c’era una palestra dove si insegnava il taekwondo e nel 2014 ho cominciato, spinta anche dalla mia famiglia, che ha praticato sport in gioventù, perciò sono felici che abbia preso seriamente la cosa. Durante un incontro dell’Ens (ente nazionale sordi) ho saputo dell’esistenza di una federazione sportiva per i sordi e con il mio maestro abbiamo iniziato questo percorso che fra poco mi porterà alle Olimpiadi: mi piace l’idea di entrare in contatto con ragazzi di altri paesi che hanno la mia stessa problematica e fanno il mio stesso sport. Ho buone speranze di fare bene".

Massimo Bellegia, il suo maestro, volerà con lei a Caxias do Sul: "Quando è arrivata in palestra era piccola, con questo problema della sordità, ma estremamente competitiva. Ho sempre comunicato con Zinab senza problemi perché il maestro parla poco durante la lezione, mostra le tecniche spezzando il movimento in diverse parti e gli alunni imparano per imitazione. Si è trovata sempre bene con gli altri, ma è chiaro che l’approdo nella Fssi è stato come trovare il suo mondo: la federazione mi ha chiesto di prepararla, dato che le regole sono le stesse, ho intensificato gli allenamenti perché il tempo era poco: sono un ex militare, ho un approccio rigido con la disciplina ma Zinab sta al passo. Farà due gare: per quanto riguarda le forme credo che se la caverà bene perché ha buona tecnica, mentre il combattimento è sempre un’incognita ma ci proveremo".