L’orrore in famiglia "Fece prostituire la bimba" Patrigno orco, altre accuse

Dopo essere stato condannato per violenza sessuale sulla piccola di 8 anni la Procura contesta al 52enne di averla messa in vendita con altri uomini.

L’orrore in famiglia  "Fece prostituire la bimba"  Patrigno orco, altre accuse

L’orrore in famiglia "Fece prostituire la bimba" Patrigno orco, altre accuse

di Elisabetta Rossi

Dopo la condanna, anche in appello, a 8 anni di carcere, per violenza sessuale sulla figlia minorenne della sua compagna, altri pesanti accuse rischiano di far finire di nuovo a processo un 52enne originario del sud, ma residente in città da tempo. Questa volta la procura minorile di Ancona gli contesta di aver sfruttato e indotto alla prostituzione la ragazzina 17enne.

Secondo la denuncia, il patrigno (ora ex) oltre ad approfittare sessualmente della giovane, aveva cominciato a metterla "in vendita" con altri uomini. E il primo cliente glielo avrebbe fatto incontrare in un sexy shop. Lì, si sarebbe consumato il rapporto sessuale con quello sconosciuto. In cambio di soldi, finiti nelle tasche del patrigno. Non solo. Per procacciarsi sempre più clienti, il 52enne avrebbe caricato le foto della minorenne su siti a luci rosse. Scatti della ragazzina con abiti succinti e in pose osè.

Ieri, il Tribunale dorico avrebbe dovuto decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per il 52enne (difeso dall’avvocato Matteo Mattioli), ma l’udienza è stata rinviata per legittimo impedimento del difensore. Il legale della minorenne, l’avvocato Mara Roccisano, ha già annunciato che si costituirà parte civile. La richiesta di risarcimento danni dovrebbe aggirarsi su svariate decine di migliaia di euro.

Dopo mesi e mesi di quegli abusi, la ragazzina era riuscita a confidarsi con le amiche. Una di queste è parente di un finanziere, il quale, messo al corrente della vicenda, aveva portato la notazione di servizio sul tavolo della procura di Pesaro. E l’allora pm Giovanni Narbone (ora a capo della procura di Macerata) aveva subito fatto scattare le indagini.

Le ultime avances era state la sera di San Valentino di due anni fa. Il patrigno era andato a prenderla al termine di una cena tra amichette. Una volta in macchina però l’avrebbe prima fatta bere e poi costretta a subire carezze proibite. A quel punto era scattato l’arresto delle forze dell’ordine. A processo il 52enne aveva sostenuto di aver fatto dell’autoerotismo quella sera, ma senza coinvolgere la ragazza. I giudici non gli hanno creduto. Né in primo e neppure in secondo grado, confermando la condanna a 8 anni e il pagamento di un risarcimento danni di 45mila euro.