
Matteo Ricci fa tappa a Fossombrone nel suo tour elettorale, tema forte la sanità: "Promesse non mantenute, e i servizi restano carenti"
Giro elettorale dell’entroterra per Matteo Ricci, ieri mattina. L’ex sindaco di Pesaro è in piena campagna per le prossime regionali, per soffiare la poltrona all’attuale governatore Francesco Acquaroli.
Accompagnato dalla collega di partito e consigliera regionale Micaela Vitri e dal vicesindaco di Fossombrone Michele Chiarabilli, l’europarlamentare Pd ha fatto un giro per Fossombrone, ma ha anche toccato Montefelcino e Cartoceto.
L’obiettivo del tour (si chiama "Per tutte le Marche") è "avere momenti di ascolto e confronto con cittadini, imprese, realtà del mondo sociale e sanitario del territorio".
Tra le varie visite e appuntamenti in programma durante la giornata c’erano il mercato settimanale del lunedì, i commercianti del corso Garibaldi, alcune aziende del territorio.
Tema forte della mattinata è stato l’ospedale, ovvero la situazione non proprio esaltante del cosiddetto "ospedale di comunità". In proposito Matteo Ricci ha detto: "Proprio qui davanti all’ospedale di Fossombrone, cinque anni fa, è stata messa in piedi una grande sceneggiata con la Meloni e Acquaroli che assicuravano che avrebbero riaperto l’ospedale. Non hanno riaperto nulla e i servizi che sono qua sono sempre più in difficoltà. Mancano i medici, mancano gli infermieri, c’è grande tensione e addirittura ci sono delle mancanze gravi. Basta propaganda: servono più risorse per la sanità pubblica, più risorse per la sanità territoriale. Dobbiamo batterci a Roma, altro che "signorsì, signora" (il riferimento, ovvio, è a Giorgia Meloni, ndr), e per far questo abbiamo bisogno di cambiare marcia, un cambio di Marche per la salute pubblica".
Sul pezzo Micaela Vitri, che ha enumerato i problemi di Fossombrone: "Si va dal punto di primo intervento fino agli esami diagnostici, qua ci sono macchinari, alcuni nuovissimi come l’ecografo, che si spengono il pomeriggio: eppure abbiamo in questo momento oltre 30 mila persone che attendono di essere richiamate dal Cup per un esame diagnostico. In Emilia Romagna i macchinari lavorano persino a mezzanotte e all’alba, mentre qua il pomeriggio a Fossombrone sono spenti...".
Il vicesindaco Chiarabilli: "Il mio appello è semplice. Negli ospedali come il nostro vanno garantiti innanzitutto l’emergenza-urgenza, che è fondamentale anche per l’entroterra, ma soprattutto la diagnostica, perché non è più possibile sopportare liste di attesa chilometriche. Mi auguro che si arrivi a restituire una qualche normalità alla nostra assistenza sanitaria…".
Adriano Biagioli