Lui e Piccoli, inventori degli ultras Due lutti nella stessa stagione

Lui e  Piccoli, inventori degli ultras  Due lutti nella stessa stagione

Lui e Piccoli, inventori degli ultras Due lutti nella stessa stagione

di Giorgio Guidelli

Piccoli e Mei. Mei e Piccoli. E se c’era prima Marco era solo per gerarchia sportiva. Il basket, poi il calcio. Questa è Pesaro, bellezza. Ma il binomio era quello. E lo era anche nelle partite dove c’era da tirarli fuori: come in Vis Ternana, alla vigilia della C1, quando l’Inferno di Piccoli si scomodò e spalmò il suo striscione sotto l’allora (nuova) tribuna coperta, nientedimeno che al Benelli, che stava alla Scavolini come il diavolo all’acqua santa. Marco e Daniele, Piccoli e Mei, se ne sono andati nella stessa stagione sportiva. E non è un avvenimento qualunque per la città. E neanche per più generazioni, quelle vissute sui gradoni, scalcagnati e puzzolenti di zolfo, fumogeno e torce del Benelli. E anche del palas di viale Marconi. Ma in questa pagina per il "capo dei capi", così lo battezza ’Fue’, Fuente, ex Sconvolts, ora Antico Baluardo, il ricordo è tutto per quel tizio che noi, piccoli e zeppi di miti, puntavamo dalla Prato verso la laterale prima e verso la curva Montecatini poi. Lo si vedeva, alla balaustra, con la chioma lunghetta, la barba e la camicia jeans agitare il megafono degli Uvb, un tutt’uno col braccio. S’incazzava, gesticolava, puntava e richiamava chi non ci metteva la gola fino a stroncarla e curava quelle coreografie del Benelli, tutte: dalle schedine del Totocalcio mozzate lanciate come coriandoli ai torcioni sulla rete. "Figura impareggiabile", lo ricorda ’Fue’, "ed è stato quello che ha dato libertà a tutti di esprimersi ed esporre striscioni. La filosofia era quella del ’Più siamo e meglio stiamo’. E, dietro a lui, eravamo tutti Ultras Vis Boys".

Perché, e qui fu la genialata di Mei, sotto quel ’cartello’ Ultras si raccoglievano tutti i rioni, coi loro striscioni: dal Cristo Re al Porto, passando per tutte le altre anime del tifo vissino. Che con Mei (e Piccoli nel basket) a Pesaro hanno avuto uno stacco evolutivo. Sono stati loro, assieme ad altri, a creare e alimentare il movimento ultras in città: l’armonia e gerarchia dello striscione, la torcia, il fumogeno, la coreografia. Il coordinamento. Un ’inquadramento’ della curva che, al Benelli, con Mei, raggiunse livelli da capogiro. In un Vis-Ancona formato C1 (correva l’anno 1987) chi non ricorda Daniele raccogliere fondi per il maxi striscione degli Uvb per tutto lo stadio? "Mille lire per il nuovo striscione", strillava al megafono. Striscione che Daniele esibì per poco sulla laterale e poi srotolò sulla rete della Montecatini. Poi finì sulla Prato, ma quella è già storia (quasi) moderna. Che strano destino, Daniele: se n’è andato in silenzio chi nella curva ha gridato una vita il nome della città. E anche i suoi colori. Mai silenzio, stavolta, ha ’urlato’ così forte.