Pesaro, lupi in aumento e sempre più vicini alla città

Le segnalazioni di due guardie zoologiche. Si riproducono velocemente. E uno avvistato vicino alla piscina del parco della Pace

La fototrappola: un lupo "catturato" dalla telecamere sul San Bartolo

La fototrappola: un lupo "catturato" dalla telecamere sul San Bartolo

Pesaro, 20 dicembre 2019 - Visti e fotografati ripetutamente. Sul San Bartolo, a Fiorenzuola di Focara, al Boncio, addirittura anche nell’area del Parco della Pace, vicino alla piscina olimpica. L’ultimo avvistamento di un lupo è avvenuto due giorni fa dietro il Palavitri alla Torraccia, ai margini del fiume.

"Tracce chiare: prima passano i caprioli, quindi i cinghiali ed infine i lupi", dice Luca Acacia Scarpetti, ex consigliere regionale e da sempre guardia zoologica. Raffaele Siciliano, un altro guardiacaccia volontario, che conosce a menadito tutta l’area del San Bartolo, aggiunge: "Tra un po’ invece di ridere ci faranno piangere – dice –. Tra Gabicce e Pesaro ce sono una quindicina e si riproducono velocemente, soprattutto se trovano cibo: si viaggia ad un ritmo di quattro cuccioli ogni sei mesi. Ne sono stati avvistati addirittura sette accanto ai cassonetti dove c’è la tenuta Mancini sul San Bartolo".

Però non attaccano l’uomo... "Questa è una leggenda metropolitana: dipende, perché vengono segnalati casi in diverse parti d’italia", continua Luca Acacia Scarpetti.

Perché gli animali vengono così a valle? "Perché i caprioli e daini scendono verso il mare, di cinghiali è pieno e poi c’è il mare: quindi un imbuto. Molti degli incidenti che sono provocati dai cinghiali nascono dal fatto che fuggono, atraversando le strade ed i centri abitati, perché sono inseguiti dai lupi".

Ma si possono creare situazioni di pericolo? "Se capita a me che sono abituato – continua Raffaele Siciliano – non mi spavento più di tanto perché cerco di spaventarli urlando. E a quel punto cambiano strada. Ma penso che una persona normale può restare terrorizzata".

Stiamo parlando di animali grandi come? Come i lupi cecoslovacchi che qualcuno porta a spasso con collare e catena perché sembrano dei cavalli? "Sì, in alcuni casi sono anche più grossi specialmente gli adulti". "Il problema è che fino a venti anni fa vedere un lupo era bello, faceva romantico, un ritorno alla natura. Adesso non è più così. Si stanno moltiplicando a vista d’occhio e intorno alla città ce ne sono tanti. Il loro istinto predatorio è fortissimo e quando attaccano hanno una tecnica che sembra quasi umana. Sbranano le pecore a volte nemmeno per fame, perché è il loro istinto. Sono danni non da poco ed alcune situazioni sono tutt’altro che belle: in una villetta al Boncio un uomo esce dall sua villetta e vede il figlio piccolo che stava gattonando vicino al cancello. Dall’altra parte c’erano tre lupi che guardano. Mi ha raccontato – continua Scarpetti – che era talmente terrorizzato che non è riuscito nemmeno ad urlare".

Ma avete prove, foto e filmati? "Tutto attorno alla città, compreso sul san Bartolo, sono state piazzate delle fotocamere per cui quando un animale passa in automatico vengono scattate fotografia e vengono anche effettuati filmati ed abbiamo anche testimonianze. Per questa ragione dico che tra un po’ invece di ridere ci faranno piangere", continua Raffaele Siciliano. Il consiglio? "Se ve ne trovate uno davanti, urlate, spaventateli, ma non fuggite".