
Il suo brano composto nel 1979, cantato dal grande Edgardo. Gelli, ebbe un successo. notevole per tanti anni.
Era arrivato dalla Puglia, ma aveva trovato in Urbino una seconda casa, dove poi sarebbe rimasto a studiare, lavorare, costruire una famiglia e a comporre un vero e proprio inno dedicato alla terra di cui si era innamorato. Mercoledì, è morto all’età di 82 anni Antonio Maitilasso, storico bibliotecario dell’Università Carlo Bo, noto anche per aver composto la canzone "Urbino, oh mia città". In quel brano del 1979, portato al successo dalla voce di Edgardo Gelli e poi riarrangiato e rivisitato nel 2021, con base di Lorenzo Sartini e voce di Massimo Meloni, raccontava ogni angolo di "un luogo senza tempo e senza età", che definiva la "città di Raffaello, gran maestro del pennello".
Sono tanti gli urbinati che hanno ascoltato tale canzone, per esempio durante le passate edizioni della Festa dell’aquilone, ma sono molti anche quelli che hanno sentito suonare dal vivo Maitilasso, chitarrista e bassista di lungo corso, che si è esibito un po’ ovunque nel circondario, con varie formazioni: dapprima con L’Allegra brigata, di cui era membro fondatore, poi, tra le altre, con il Club Do Settima, creato a Castelcavallino. Spesso lo chiamavano “Maestro“, forse per la lunga carriera musicale, o magari perché era anche un compositore iscritto alla Siae. E lo strumento lo ha imbracciato fino a pochi mesi fa, fin quando ci è riuscito, ritrovandosi ancora a suonare con gli amici di sempre e a ricordare i bei tempi. Tuttavia, seppur enorme, la musica era per lui una passione. Il suo impiego era nella biblioteca d’Ateneo, dove ricopriva un ruolo amministrativo e in cui, grazie alla laurea in Lingue e letterature straniere e alla propria conoscenza dell’inglese, era stato capace di costruire legami anche con biblioteche internazionali.
Nato a Troia, in provincia di Foggia, ha girato alcune zone d’Italia con la famiglia, ma aveva comunque Urbino nel destino, perché sua madre Marina era originaria di Canavaccio. Una volta giunto qui, dopo aver studiato, decise di rimanerci e si legò al quartiere di Mazzaferro, dove questa mattina, alle 10.30, ne sarà celebrato il funerale, con partenza alle 10.15 dall’obitorio della Rsa Montefeltro. Poi sarà cremato. Maitilasso lascia la moglie Claudia e i figli Federica e Francesco.
Nicola Petricca