"Ma quale stalker, era solo un amante"

Assolto un 61enne finito alla sbarra per la persecuzione della ex. L’avvocato di lui: "Denunciato solo per coprire la relazione clandestina"

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Arrestato e finito a processo per stalking, ieri è arrivata la sentenza a lieto fine per un 61enne: è stato assolto dalle accuse e con formula piena "perché il fatto non sussiste". "La loro storia non era affatto finita e lo abbiamo dimostrato – spiega il legale dell’imputato, l’avvocato Silvia Pierini - lei lo ha denunciato per coprire la relazione clandestina, che era stata scoperta dal marito".

Denuncia che ora potrebbe tornarle indietro come un boomerang. Il legale ha infatti chiesto la trasmissione degli atti alla procura "perché indaghi la donna per calunnia". Il caso risale ad agosto scorso. Protagonisti un 61enne di Pavia, educatore, vedovo, e una pesarese di 48 anni, sposata. I due, amici dai tempi dell’università, si sarebbero tenuti in contatto per lavoro. Dal 2021 però il rapporto si fa sempre più stretto fino a diventare intimo. I due amanti si incontrano a casa di lui, a Pavia, altre volte nelle stanze di alberghi. Una relazione difficile, per il matrimonio di lei, che va avanti fino a luglio 2022. Quando il 61enne dà l’aut aut alla donna. Lei però tergiversa, non si decide. E tra un ripensamento e l’altro si arriva al 12 agosto scorso. Lui le dice che parte da Pavia per vedersi a Urbino dove decideranno in modo definitivo cosa fare. La pesarese risponde che non vuole che arrivi qui. Ma ormai il 61enne è già per strada. E si mettono d’accordo di incontrarsi sotto casa di lei. È la donna stessa, come sottolineato dalla difesa dell’imputato, a dargli il numero civico esatto. Una volta sul posto, l’amante comincia a chiamarla al telefono, ma lei non risponde. Manda sms, ma invano. Alla fine, si conteranno 50 chiamate e circa 30 messaggi. Un contatto invece c’è stato col marito della pesarese, il quale, a detta della difesa, avrebbe telefonato al 61enne. L’uomo continua intanto a stazionare sotto casa della donna. E dopo un po’ vede arrivare la polizia che lo arresta con l’accusa di stalking, così come sostenuto dalla donna.

A chiamare gli agenti era stata lei, la quale, come evidenziato dall’avvocato Pierini, aveva anche denunciato una sorta di sequestro di qualche tempo prima. Accusa non presa in considerazione. Il legale ha prodotto mail dal tenore affettuoso che la 48enne gli aveva inviato dopo quel presunto sequestro. Ieri il legale ha messo sul tavolo del giudice pagine di scritti che hanno raccontato come quella storia non fosse affatto conclusa. Non a caso, il 61enne non temeva di essere nel torto o di rischiare l’arresto quando si era messo ad aspettare la donna davanti alla casa di questa. Proprio la signora insieme al marito chiamarono il 113. All’arrivo degli agenti, il 61enne rispose che intendeva aspettare il ritorno della sua amante e che fosse un suo diritto restare in macchina. Convinse di questo la pattuglia, che ripartì per poi essere richiamata. Al secondo round, gli agenti gli intimarono di andarsene ma lui disse di no. E finì in manette. Ieri, agli occhi del giudice, l’uomo ha dimostrato di non esser stato uno stalker.

e. ros.