Ma quando si torna a nascere pesaresi? "Maestranze e materiali, cantiere a ostacoli"

L’obiettivo era settembre, ma i problemi legati ai lavori nella Palazzina F faranno slittare l’apertura del ‘Materno infantile’. Il direttore del Servizio tecnico di Marche Nord: "Puntiamo a finire tutto entro ottobre, ovviamente spero anche prima"

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Il problema del Punto nascita dell’ospedale San Salvatore non è la riforma sanitaria e non è nemmeno il ritorno dei contagi. Il problema sono i muratori e i materiali, come per i mille cantieri che di questi tempi restano ingolfati a causa dell’esplosione dei lavori legati al Superbonus. E dunque la domanda torna puntuale: quando si tornerà a nascere a Pesaro? L’obiettivo annunciato dall’assessore regionale Filippo Saltamartini era settembre, ma sarà impossibile rispettare la scadenza nonostante il ‘Servizio tecnico’ dell’azienda ospedaliera Marche Nord stia facendo davvero il possibile per stringere i tempi. "Entro ottobre contiamo di finire i lavori, anche prima", si augura il dirigente Paolo Sorcinelli. Un conto alla rovescia che non fa solo lui, perché la riapertura del reparto ‘Materno-infantile’ al San Salvatore è un traguardo molto atteso dalla città. Ormai sono più di due anni che una mamma non partorisce nell’ospedale, dove è rimasto attivo solo il Punto nascita Covid. Magari ci sarà anche un pizzico di campanilismo, perché centinaia di donne sono dovute andare a partorire a Fano (dove l’anno scorso sono nati 1.180 bimbi), ma ovviamente c’è ben altro. Ovvero l’importanza di un servizio, compreso il Pronto soccorso pediatrico, al quale Pesaro non può e non vuole più rinunciare.

"Stiamo lavorando alacremente", sottolinea Sorcinelli dopo l’ennesimo sopralluogo al primo piano della Palazzina F, dove verranno distribuiti i posti letto per le partorienti su una superficie di 800 metri quadrati. "I lavori – aggiunge – sono finanziati con il milione di euro residuo dei fondi legati al Covid. Parliamo di un intervento che ha la sua complessità, perché dobbiamo predisporre tutto affinché i posti letto siano adattabili alla terapia subintensiva e una parte anche alla terapia intensiva".

Quanto ai problemi che hanno rallentato i lavori, il dirigente li spiega nel dettaglio: "La disponibilità delle maestranze in questa fase è limitata, perché le ditte, tutte le ditte, sono impegnate su tanti fronti. Poi ci sono ritardi sul reperimento dei materiali, per esempio le canalizzazioni, le unità di trattamento dell’aria, i pavimenti, qualsiasi cosa. Per ogni ordine ci sono tempi di consegna dilatati. Ma stiamo facendo di tutto per accelerare".

Roberto Fiaccarini