Covid Pesaro, un figlio ai medici: "Salvate mia madre, non è vaccinata per colpa mia"

Umberto Gnudi, primario del Pronto Soccorso: " E’ molto frustrante per chi fa il nostro lavoro gestire qualcosa che poteva essere evitato"

Primario Pronto Soccorso Umberto Gnud

Primario Pronto Soccorso Umberto Gnud

Pesaro, 24 novembre 2021 - Dottor Umberto Gnudi, primario del Pronto soccorso di Marche nord, come ha passato la notte? "Male grazie"

Cosa succede? "Il Covid sta riprendendo grazie a chi non si vaccina. Nel mio turno tra le 20 di lunedì sera e l’una del mattino di martedì sono arrivate in Pronto soccorso sei persone. E un caso mi sembra spieghi bene cosa sta risuccedendo".

Quale? "Quello di una ultraottantenne arrivata con il Covid lunedì notte. Abbiamo dovuto avvisare il figlio a casa telefonicamente. Piangeva, ci diceva che ha sbagliato a non vaccinare la madre, e se potevamo fare di tutto per salvarla. Pure lui non vaccinato. Certo che faremo di tutto per salvarla. Ma riuscite a comprendere il senso di frustrazione che un medico può avere nel constatare che tutto ciò potrebbe essere evitato?"

Come? "Se tutti fossimo vaccinati il virus non circolerebbe. E invece continua a farlo"

Ma i non vaccinati dicono che gli untori sono coloro che si vaccinano e che loro sono più sicuri perché si sottopongono a tamponi? "Questa è una follia. Le rispondo con i numeri. Un vaccinato ha una possibilità su sette di infettarsi rispetto a un non vaccinato e se succede, ha molte meno possibilità di infettare perché la sua carica virale è nettamente minore e si libera del virus in un quinto del tempo. Inoltre chi si vaccina si ammala in forma lieve, evita l’ospedalizzazione per l’80 per cento dei casi e per il 95 la terapia intensiva. Al contrario di chi non si vaccina. Questi sono i numeri, tutto il resto chiacchiere, ma io sento dire ancora che al posto della luna in cielo c’è una pizza e mi viene un senso di frustrazione, come dicevo, quando leggo sulla vostra locandina che il pomeriggio bisogna rimettere la mascherina. Se tutti fossimo vaccinati questo non accadrebbe. Senza considerare che chi fa i tamponi non ha affatto la certezza di non avere il Covid perché se non vengono eseguiti correttamente l’esito può non essere esatto. E con la quantità di tamponi eseguiti per garantire ai no vax di lavorare qualche dubbio in giro c’è".

Torniamo alla notte del Pronto soccorso, chi sono gli altri cinque che avete soccorso? "Su sei un solo vaccinato anziano, ma non in forma non grave. Stiamo vedendo infatti che il vaccino perde la sua preziosa efficacia dopo cinque no sei mesi. Poi c’è la mamma non vaccinata del ragazzo no vax che ora si sta ricredendo e che ci ha pregato di salvarla. E poi ci sono quattro giovani tutti non vaccinati. Di questi uno è uno sportivo, pratica tennis e atletica, in perfetta forma fisica, non obeso, né con disturbi pregressi. Ha una polmonite al trenta per cento, per fortuna recuperabile, ma anche su questo non possiamo dare certezze perché una volta che hai contratto il Covid non sai come ne esci. Gli altri tre sono giovani, uno ha 34 anni. Ecco, stiamo vedendo entrare in ospedale i giovani non vaccinati. E’ il loro turno e questo spaventa".

Cosa prevede per i prossimi mesi? "Non sono in grado di dirlo. Dico solo di accelerare più possibile la terza dose, anche perché essa potrebbe garantirci protezione più dei cinque o sei mesi attuali. Queste sono le prime indicazioni che arrivano. Potremmo avere uno sviluppo simile all’antitetanica: prima dose, quindi seconda a distanza di un mese per essere coperti per un tempo relativo, e poi la terza dose che invece potrebbe coprirci per un tempo più lungo. Ma, ovviamente, sono evidenze che stiamo registrando adesso. Il vaccino è fondamentale. Chi afferma il contrario non solo mette a repentaglio la propria vita, infatti il Covid può lasciare tracce permanenti in chi lo contrae anche dopo la guarigione, ma anche quella degli altri. Per cui vacciniamoci tutti e aiutiamoci. E aiutateci"