Maggioranza e opposizione unite dalla Baita

Insolita concordia sulla acquisizione, assieme a Fossombrone e Isola del Piano, della storica casa sulle Cesane. Campo aperto ai progetti

Maggioranza e opposizione unite dalla Baita

Maggioranza e opposizione unite dalla Baita

Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la partecipazione di Urbino all’acquisizione della “Baita-Ca’ Rondini“, in località Cesane, primo passo verso la riqualificazione della struttura e dell’area, da condurre insieme a Fossombrone e Isola del Piano. Il costo per l’acquisto dell’immobile è di circa 160mila euro, a cui Urbino e Fossombrone contribuiranno per il 40 per cento ciascuna (64mila euro a testa) e Isola del Piano per il 20 per cento (32mila euro).

"Un’acquisizione del genere è ancora più significativa, perché prelude a una collaborazione tra Comuni al fine di far vivere questi spazi in modo collettivo – ha spiegato il sindaco, Maurizio Gambini –. Fossombrone si è anche fatta promotrice della proposta in Regione, versando un anticipo per l’acquisto. Noi faremo la nostra parte. Ringrazio i sindaci Massimo Berloni e Giuseppe Paolini: ci pare una cosa molto positiva. Dopo l’acquisizione, credo che la faccenda sarà oggetto di un incontro tra i Comuni in cui, penso, saranno coinvolte le rispettive Commissioni consiliari, per capire che progetti potare avanti insieme".

In merito ciò il Pd (Carolina Borgiani) ha chiesto se esista già un pianoconvenzione con gli altri due enti, per definire la gestione della struttura, o se ci siano linee di indirizzo. A spiegare, sul piano tecnico, perché i tre Comuni abbiano dovuto acquistare la Baita senza ancora avere definito i progetti da realizzarvi è stato il segretario comunale, Michele Cancellieri: "Il primo motivo è che la Regione l’aveva inserita nel Piano alienazioni, quindi l’avrebbe venduta, e si è voluto evitare che subentrassero i privati, intervenendo con un acquisto diretto, per il quale c’erano tempi stretti. Il secondo è che, per presentare un progetto, era prima necessario avere il bene a disposizione". Già favorevole all’operazione si era detto, prima del Consiglio, il gruppo Urbino e il Montefeltro. Durante la seduta è arrivato anche il benestare di Luca Londei, del Gruppo misto, che si ritiene soddisfatto "perché finalmente la Baita potrà esprimere il proprio valore", ma fa delle raccomandazioni: "Chiedo di fare molta attenzione alla ristrutturazione dell’immobile. Dovrebbe diventare un luogo di ritrovo che si interessa al lato energetico, magari con pannelli fotovoltaici o un impianto solare termico e con il recupero di acque meteoriche, cosa che oggi si considera poco, ma in realtà rilevante. Quella struttura è, sì, tenuta in malo modo, però si può recuperare in maniera coerente con l’ambiente. La sua sistemazione creerà opportunità per tante attività". Al momento del voto Giorgio Londei e Cangini erano assenti, Rosati pure.

Ai vari spunti, Gambini ha risposto che "la riqualificazione della Baita andrà fatta in collaborazione tra i Comuni, per poi individuare il soggetto gestore tramite un bando, che non potrà essere l’ente pubblico. Ora, avendola acquisita, ci confronteremo con dei tecnici per programmare insieme: da questa collaborazione dovranno scaturire un progetto e un investimento. Anche perché, crediamo che un’iniziativa congiunta di tre Comuni possa ottenere un punteggio maggiore in fase di richiesta fondi, per arrivare alla riqualificazione sia della Baita, sia degli spazi circostanti. Proposte e considerazioni potranno giungere da tutti: è un lavoro aperto".

Nicola Petricca