"Mandami rinforzi, qui è un disastro Ci sono morti, è agghiacciante"

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"C’è gente in arresto cardiaco?". "Sì, mandami subito le squadre alla Lanterna che qui è un disastro. C’è un sacco di gente incastrata, manda più gente possibile". "Ma davvero ci sono i morti?". "Sì, tre o quattro, è agghiacciante". Il processo bis per la strage di Corinaldo, dove sono imputati la commissione di vigilanza, la società Magic e un socio che gestiva il locale, ieri si è aperto con questi terribili audio.

Due telefonate, un minuto ciascuna, fatte sentire ieri in aula al primo testimone della Procura, un vigile del fuoco, il capo reparto Fabrizio Solazzi, in servizio al comando provinciale di Ancona. Il pompiere non lavorava quella sera ma è stato tra i primi soccorritori ad arrivare alla Lanterna Azzurra, dove si sono poi contate sei vittime la notte tra il 7 e l’8 dicembre del 2018. Solazzi ha riferito ai pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai che era andato a Corinaldo perché la figlia lo aveva chiamato dicendo che non trovava più la sorella. C’era stata una fuga di massa. Il pompiere, arrivato, si è reso conto subito della situazione e ha chiesto rinforzi: "Mandami su un ufficiale così la facciamo chiude questa discoteca ..., ci sono due milioni di persone, per 20 persone lì". Su questo punto il pm Gubinelli ha chiesto spiegazioni, per capire se altre volte si era reso conto di un sovraffollamento. Il pompiere ha detto che "era una discoteca frequentata dalle mie figlie, vedevo che c’era più gente ma non pensavo così tante oltre la capienza".

Solazzi ha parlato di una "situazione ingovernabile" e che la figlia più piccola gli aveva poi raccontato che "il servizio d’ordine della discoteca non la voleva far uscire da un’altra porta ma solo dalla numero 3", dove poi sono rimasti schiacciate le 6 vittime. In un aula piena come non mai ieri, c’erano i parenti delle vittime e gli amici, è stato sentito il medico del 118 Francesco Camerlingo. Ha spiegato che la chiamata per intervento, dalla centrale, era arrivata "per reazione di spray urticante". Una volta sul posto l’ambulanza non riusciva a passare per "il torrente di persone lungo la strada, alcune a terra già in agonia". Le persone presenti "chiedevano tutti aiuto, presto presto venga con noi". Prossima udienza il 16 dicembre.

Marina Verdenelli