
A partire da settembre le 10 classi saranno trasferite tra la Lubich, via Salandra e la Carducci. Il preside Bosio: "Unico modo per garantire continuità educativa". Ma tante famiglie sono deluse.
Scuola Manzi, lo ‘spezzatino’ è servito. Anche se rimarrà indigesto a molti: in primis alla maggior parte delle famiglie contrarie al trasferimento da via Confalonieri. Ma il sindaco ha deciso, questa volta davvero, dopo svariati ripensamenti in corso d’opera. A partire dall’avvio del prossimo anno scolastico (settembre 2025) quindi, le 10 classi della scuola Manzi saranno trasferite in tre sedi. Le classi prime (2) saranno ospitate nella scuola Lubich/Glicine; le seconde e terze (4 in totale) nella scuola di via Salandra; le quarte e quinte (4 in totale) nella scuola Carducci (con ingresso da via Pascoli). Certo non è il seminterrato dell’oratorio San Carlo, ma nemmeno la soluzione che avrebbe dovuto mantenere uniti i bimbi per tutto il ciclo scolastico della primaria.
Delusione da parte dei genitori che tanto si sono battuti per strappare almeno un altro anno in via Confalonieri, così da trovare una destinazione unitaria. "Nell’emergenza dobbiamo accontentarci che almeno siano locali idonei - dice amareggiata Elena Bertozzini, nella doppia veste di mamma e docente alle medie Brancati -. Questa divisione è a dir poco scomoda per chi ha un figlio in prima e uno in quinta, costretto a fare la spola". E’ stato però richiesto il servizio navetta, ma "per chi come me ha un bimbo col sostegno sarà comunque necessario l’accompagnamento, almeno le prime settimane", prosegue Bertozzini. L’amministrazione non ne esce bene: i genitori ribadiscono "si è dimostrata pressapochista e poco lungimirante". Si sono sentiti “presi in giro“ da quando ormai appariva sempre più chiaro che non c’era un reale progetto di riqualificare la Manzi.
Dal canto loro il sindaco Biancani e l’assessora alle Politiche educative Camilla Murgia chiariscono: "Sono disposizioni che abbiamo adottato per garantire la migliore organizzazione possibile delle attività scolastiche e per assicurare un ambiente di apprendimento adeguato, come sottolineato anche durante l’ultimo incontro con famiglie e docenti", e poi annunciano dalle prossime settimane "lavori di miglioramento e adeguamento dei locali che accoglieranno le classi della Manzi. Prevediamo che quelle ospitate alla Carducci saranno riportate il prima possibile (obiettivo 2026/2027) nella Lubich, scuola che sarà quella di riferimento, nei prossimi anni, per il quartiere di Pantano".
Sindaco e assessora rimarcano "l’attenzione che l’Amministrazione comunale ha dedicato nell’elaborare, insieme all’istituto Olivieri e all’Ufficio scolastico provinciale, questa soluzione che garantirà la qualità dell’istruzione ed educazione con lo stesso personale della Manzi; fornirà servizi di valore come quello di ristorazione. Stiamo facendo delle considerazioni anche sul trasporto scolastico che attiveremo qualora si renderà necessario, considerata l’estrema vicinanza dei plessi".
Il preside Flavio Bosio pur "non avendo avuto possibilità di scelta rispetto al trasferimento" ha condiviso questa ultima destinazione con l’amministrazione. "Il trasferimento rappresenta un passaggio complesso per tutti, ma la proposta elaborata – seppur temporanea – mira a garantire continuità educativa, funzionalità didattica e tutela della sicurezza". Sta di fatto che viene smantellata una scuola con 200 alunni, che senza più nuovi iscritti andrà pian piano a morire. Un paradosso per un quartiere popoloso come Pantano, che si ritroverà con una gettonatissima Media Brancati (in cui arrivano da ogni parte della città), ma senza più una primaria. Un vero peccato.