"La notizia dell’inserimento dell’azienda ospedaliera Marche Nord tra le prima 9 migliori aziende ospedaliere in Italia testimonia la rapina che questa giunta regionale di destra ha fatto a questo territorio". Lo afferma in una nota Luca Ceriscioli, ex presidente della Regione Marche e attuale componente della direzione regionale del Partito democratico, commentando l’inchiesta di approfondimento giornalistico firmato da Milena Gabanelli.
"Tempi di attesa in pronto soccorso, tempi di attesa per ricoveri, esami diagnostici eseguiti in tempi congrui con macchinari di elevata tecnologia e non obsoleti – spiega Luca Ceriscioli – ed ancora tassi non elevati di degenza ad alto rischio di inappropriatezza, ricovero dei pazienti nel reparto giusto per la loro patologia, tempi di attesa allineati tra l’ingresso in ospedale per un intervento chirurgico all’intervento chirurgico stesso, sono solo alcuni degli indicatori dell’inchiesta firmata dalla giornalista nazionale".
E’ vero peraltro che quella azienda ospedaliera non esiste più dopo la decisione della nuova giunta regionale di centro destra di cancellare qualsiasi occasione alternativa alla sanitrà anconetana. "Evidentemente dava fastidio il fatto che l’azienda ospedaliera Marche Nord – sottolinea Luca Ceriscioli – fosse in grado di primeggiare a livello nazionale. Dei 53 ospedali esaminati nove hanno un livello di performance alto e Marche Nord è tra questi. Un risultato importante anche proprio relativamente al ruolo che fino ad ora l’ex azienda ospedaliera ha rappresentato per questo territorio, una importante barriera per la mobilità passiva verso la Romagna con la capacità di attrarre professionisti ed eccellenze sanitarie e ospedaliere di secondo livello. Decidere di chiudere un’azienda efficiente che oltretutto aveva bilanci e conti in ordine certamente non aiuterà questa provincia all’abbattimento delle liste di attesa sia per i ricoveri programmati che per la specialistica ambulatoriale, togliendo ai pazienti di Pesaro e Urbino quello che in questi anni ha rappresentato un punto di riferimento".
Non guarda solo indietro l’ex assessore regionale alla Sanità: "A questo punto mi chiedo quali siano i reali obiettivi di questa giunta di destra e quale siano i progetti sanitari per questa provincia per i prossimi due anni. Al momento si vedono solo le macerie – conclude Ceriscioli – di una sanità ridotta sul lastrico: con meno fondi, meno personale, meno servizi. In campagna elettorale hanno raccontato che chiudere Marche Nord avrebbe significato riaprire gli ospedali delle aree interne". Infatti non è avvenuto: "L’ennesima promessa da marinaio".