ALICE MURI
Cronaca

Marche Pride, il corteo arcobaleno invade il lungomare di Pesaro: “Una ribellione gentile”

Alle 17,30 è partita la festosa parata dalla Palla di Pomodoro (piazzale della Libertà) per sfilare lungo viale Trieste e per il porto fino a Baia Flaminia, in nome dei diritti della comunità Lgbtqia+

Marche Pride, il corteo arcobaleno invade il lungomare di Pesaro: “Una ribellione gentile”

Pesaro, 21 giugno 2025 – Pesaro si colora di tutte le tinte dell’arcobaleno. Alle 17,30 è partito il corteo del Marche Pride 2025 dalla Palla di Pomodoro (piazzale della Libertà) per sfilare lungo viale Trieste e per il porto fino a Baia Flaminia. La comunità Lgbtqia+ e i suoi simpatizzanti si sono ritrovati qui per celebrare l'amore, l'inclusione e la rivendicazione dei diritti. 

Marche Pride 2025 a Pesaro, il corteo arcobaleno sfila nel lungomare (foto di Luca Toni)
Marche Pride 2025 a Pesaro, il corteo arcobaleno sfila nel lungomare (foto di Luca Toni)

“Il nostro Pride è una ribellione gentile”

"Il nostro Pride è ribellione, siamo una moltitudine e siamo qui per garantire i diritti di tutti". Parte con queste parole, scritte anche su alcuni striscioni stretti tra le mani dei manifestanti, il Marche Pride. Tantissimi i giovani presenti, non soltanto pesaresi ma provenienti anche da Marche ed Emilia Romagna. Presente al completo al via anche l'amministrazione comunale di Pesaro, Comune ospitante che ha concesso anche il patrocinio all'iniziativa. "Siamo qui per celebrare la nostra resistenza, con allegria, colori e gioia. Siamo una manifestazione gentile", dicono gli organizzatori al megafono dai carri che aprono il corteo dove sono presenti migliaia di persone: tra loro tantissime persone con magliette, ventagli e occhiali da sole colorati, tantissime maschere e bandiere arcobaleno.

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“Non è solo un bellissimo corteo festante ma anche e soprattutto la rivendicazione dei valori di uguaglianza, pace, amore e inclusione. Siamo scesi in strada insieme alle associazioni, agli altri sindaci, anche della vicina Romagna, e a tantissime famiglie di cittadini per sottolineare, trasmettere e promuovere un messaggio forte: ciascuno deve poter essere sé stesso; è un diritto che a molti sembra scontato ma che in tante realtà è, ancor oggi, a rischio. Per questo c’è ancora bisogno del Pride”. “Le discriminazioni omolesbobitransfobiche – hanno aggiunto il vicesindaco Daniele Vimini e le assessore Camilla Murgia e Sara Mengucci - si sono acuite negli ultimi anni, anche nel nostro Paese che risulta essere, dagli ultimi sondaggi fatti da diversi organi di indagine, al 39° posto sui 45 paesi indagati. Il barometro di odio di Amnesty segna che, in Italia, il 18% della comunità Lgbtqia+ viene sottoposto a una conversione forzata per cambiare l’identità di genere, un abominio che nella nostra Repubblica non possiamo accettare. Quando si parla di diritti che la comunità dovrebbe avere non ci sono, ad esempio quello del matrimonio ugualitario, mentre ci sono ancora complicazioni per il riconoscimento delle coppie omogenitoriali. Parlare di diritti non significa sottrarne ad altri ma ampliare il senso e la cultura della legalità, dell’indipendenza, dell’autodeterminazione, della libertà di ognuna e ognuno di noi. Il Marche Pride è una manifestazione necessaria per riportare il diritto nella bocca di tutti e tutte e nella cultura condivisa. Ancora oggi, per una ragazza o per un ragazzo gay, lesbica, queer, oggi è complicato –a volte impossibile- uscire di casa tranquillamente in alcuni contesti”.

Un messaggio di inclusione e diritti

Il Marche Pride non è solo una parata festosa, ma l'occasione per ribadire l'importanza dei diritti civili, della parità di trattamento e della lotta contro ogni forma di discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. I partecipanti al Pride sfilano cantando e ballando, con striscioni, cartelli e bandiere arcobaleno, portando un messaggio di speranza e di cambiamento.