
La scorsa edizione del Pride a Pesaro
Oggi è la giornata del Marche Pride. Per la seconda volta in quattro anni Pesaro torna a ospitare la manifestazione a tutela dei diritti Lgbtqia+ per cui sono attese in città migliaia di persone per partecipare al corteo che da piazzale della Libertà (incontro partecipanti ore 16.30) si snoderà per le vie del Mare, Porto e Baia Flaminia a partire dalle 17.30 per raggiungere poi Campo di Marte. Tra i partecipanti alla manifestazione, che quest’anno prende il titolo di "(R)esistenze Quotidiane" ci sarà sicuramente Giacomo Galeotti, attivista di Fermignano e segretario del Marche Pride. "Esistere e resistere ogni giorno – dice - sono concetti, oltre a quello di libertà, che vogliamo ancora una volta affermare. Per la comunità Lgbtqia+ questo non è un bel periodo. Il bullismo di genere è molto forte e ancora vengono compiute violenze fisiche e verbali nei confronti di Lgbtqia+. C’è ancora chi, in Italia, per il suo orientamento viene preso a manganellate e a bottigliate in faccia. Per questo è necessario ancora di più resistere".
Qual è, secondo la sua percezione, la situazione nel nostro territorio?
"Purtroppo, come nel resto del Paese, l’omofobia è presente anche qui. Certo, ci sono luoghi in Italia dove il clima è sicuramente peggiore, ma non posso dire che nella nostra provincia vada tutto bene, nonostante Pesaro e l’amministrazione comunale si siano dimostrate sempre estremamente accoglienti e coinvolgenti anche per l’organizzazione di questa manifestazione".
Ha subìto degli episodi di discriminazione?
"Sì, quando ero più piccolo, durante il mio percorso scolastico, ma è successo anche da adulto e questo mi ha colpito maggiormente. Un gruppo di ragazzi si è rivolto a me con parole offensive. Per fortuna si è trattato di episodi di discriminazione in forma verbale".
Alla presentazione della manifestazione si parlava dell’importanza di essere presenti con i propri corpi...
"Essere presenti, dimostrare la propria esistenza occupando anche spazi pubblici è estremamente importante per le persone Lgbtqia+. Manifestare, organizzare questi eventi è ancora necessario, sia per chi partecipa ma anche per chi è a casa non è sceso in piazza".
Che cosa pensa e cosa risponde a chi considera il Marche Pride "una carnevalata"?
"Per prima cosa che un momento di festa, colorato, come una sorta di carnevale, è sempre bellissimo. Inoltre credo la comunità etero abbia tantissime occasioni per essere rappresentata e credo che questa sia la nostra occasione e il nostro momento performativo. Quando non ci sarà più nessuno che parlerà di carnevalata e le persone scenderanno in corteo al nostro fianco, allora vorrà dire che avremmo raggiunto l’obiettivo".
Che cosa si aspetta dal Marche Pride di Pesaro?
"La partecipazione di tanta gente. Questa è una manifestazione non soltanto per la tutela dei diritti Lgbtqia+, ma una questione di libertà e di diritti di tutti, comprese le minoranze. Vorrei sottolineare che da tempo questa manifestazione non si chiama più Gay Pride, ma soltanto Pride".