Lo aspettavamo di nuovo al suo posto al palasport ad ottobre, quando il campionato di basket alzerà il sipario. Perché quando pensi a un tifoso rappresentativo della Vuelle il primo nome che ti viene in mente è quello di Marco Piccoli, che è stato l’anima della curva per tutta la sua vita. Ma la partita da vincere per lui è ancora lunga. A ottobre, infatti, sarà passato un anno da quando è stato colpito da un ictus mentre faceva la doccia nella sua abitazione. Soccorso dalla compagna e trasportato d’urgenza in ospedale, dov’era stato ricoverato in rianimazione, da mesi Marco lotta nella struttura di riabilitazione di Villa Fastiggi per riprendere pienamente il controllo del suo corpo. Il problema è che è del ’63, cioè ancora troppo giovane per essere tutelato lungo tutto il suo percorso riabilitativo, per cui l’inevitabile trasferimento in una struttura privata sarà pesante per i suoi familiari. Così i figli Erik e Michael hanno aperto una raccolta fondi che in pochi giorni ha oltrepassato i 600 euro. "Il babbo non ha ancora 65 anni, per cui la legge dice che alla fine di ottobre dovrà lasciare la struttura di Villa Fastiggi e che non ha diritto ad essere ricoverato in una Rsa – spiega Erik –. L’unica strada che abbiamo perché non perda le funzioni già recuperate, e possa fare altri progressi su quelle ancora indietro, è di trovargli una sistemazione in una struttura privata che costa all’incirca 2.5003.000 euro al mese. Io e Michael siamo entrambi genitori di due bambini, quindi con tante spese, stiamo mettendo da parte qualcosa con fatica, ma avremmo bisogno di una mano almeno per pagare i primi tre mesi della retta, così da avere il tempo di organizzarci". L’obiettivo finale della raccolta ammonta perciò a 10.000 euro, chi vuole può fare una donazione collegandosi all’indirizzo https:gofund.me0a621b2b. Nel frattempo l’idea avuta dalla psicologa di mostrargli il suo passato attraverso le fotografie, arrivate in massa nelle mani dei figli, ha avuto successo. Molte di queste immagini riguardano il mondo del basket: il palas, la curva, la Vuelle, ma anche gli amati nipotini. "Si ricorda tutto: dei suoi amici, dell’Inferno Biancorosso, della Scavolini dei tempi d’oro; è in grado di mangiare da solo, ma ancora non riesce a camminare perché dopo tutti questi mesi disteso in un letto i muscoli non rispondono più. Servirà ancora un lavoro tosto con i fisioterapisti, quindi vorremmo portarlo in una struttura adeguata, dove possa continuare il suo recupero". Marco ha tanti amici e, grazie al basket, può contare anche su migliaia di conoscenti, se ognuno fa un piccolo sforzo l’obiettivo si può raggiungere e il sogno di riportarlo al palas forse potrà avverarsi prima che la stagione 202223 sia finita. Adesso è il momento di servirgli un bell’assist. Elisabetta Ferri