Margherita, la prima immunizzata della città "Ora subito in corsia: fare il medico mi fa bene"

La dottoressa Lambertini, volto simbolo della guerra al virus ma anche testimonial della Ricerca sulla Fibrosi cistica, racconta la sua missione

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di Benedetta Iacomucci

Dottoressa Margherita Lambertini, oggi (leggi ieri, ndr) ha ricevuto la seconda dose del vaccino Pfizer, dunque è la prima immunizzata della città. Come si sente?

"Bene, nessun problema, come per la prima iniezione. Consideri che stasera faccio la notte in Pronto soccorso"

In corsia cosa cambia ora per lei?

"Alla fine niente, perché non è stato provato che non siamo dei vettori del virus, benché sia verosimile, quindi continuamo a indossare tutte le protezioni".

Perché fare da testimonial alla campagna vaccinale?

"E’ una cosa in cui credo e ritengo sia importante dare il buon esempio"

E chi non lo vuole fare?

"Non è neanche da commentare. Ha molto a che fare con la disinformazione e poco con l’etica"

Malgrado il suo lavoro la esponga a molti rischi, e malgrado abbia una bambina affetta da fibrosi cistica, ha preferito vivere mesi da reclusa in casa pur di non rinunciare alla sua missione di medico. Adesso com’è la sua vita?

"Di sicuro sono molto meno maniacale rispetto alla prima ondata, quando ho vissuto isolata per due mesi, ma in casa viviamo in una ’bolla’. Non facciamo neanche le cose consentite. Per il resto viviamo normalmente, lei va a scuola, ad esempio".

Come reagì sua figlia, al tempo?

"Quando il mio responsabile mi disse ’Tu non vieni più’ io piansi, ed è stata proprio mia figlia a ricordarmelo, di recente. Alla fine trovammo una soluzione, ma il mio fu anche egoismo: stare lì mi faceva stare bene"

Eppure ne ha viste di situazioni...

"Con i colleghi avevamo una voglia incredibile di unirci e lottare insieme"

E adesso?

"Adesso è la stessa cosa, resa più difficile dal fatto che siamo molto stanchi".

Lei è un chirurgo, perché ha scelto il pronto soccorso?

"E’ stata una scelta di vita, due anni fa. Volevo rimettermi in gioco, l’urgenza mi è sempre piaciuta".

Il momento più felice?

"Quando mi telefonarono per dirmi che Tommaso Giunta ce l’aveva fatta. E’ il fratello di Matteo, allenatore della Pellegrini. Il 30 luglio ebbe un malore sotto l’arco di via Morselli, mentre era in bici. Si accasciò davanti a me, che passeggiavo con mia figlia in relax. Nella mia testa scattò la ’modalità medico’: lo rianimai a lungo aspettando l’arrivo dell’ambulanza. Fece due giorni di coma, poi si risvegliò. Ora siamo legati a doppio filo".

Dopo essere stata ritratta da Andrea Giuliani, in scatti che hanno fatto il giro del mondo, ora è anche candidata al cittadino dell’anno con il Carlino.

"E’ stata una sorpresa, ma altri meritano il titolo più di me. E poi io sono napoletana, anche se ormai mi sento pesarese..."