L’arte e la scienza sono molto più vicine di quanto si pensi. Così come cultura e nuove tecnologie. E proprio perché il legame è così vicino, sottile e coeso ieri mattina al piano nobile di Palazzo Gradari la pluripremiata astrofisica Marica Branchesi ne ha spiegato la relazione. Con lei un altro urbinate l’artista Giovanni Rossi, in arte Giò Ross. "Secondo me arte e scienza sono un percorso comune, quando si esplora l’universo, ad esempio, c’è creatività. Tutte le volte che guardiamo l’universo ci si emoziona come quando guardiamo le opere d’arte, uguale per la ricerca interiore – ha detto l’astrofisica del Gran Sasso Institute –. È la stessa cosa che fa l’artista. Giò Ross nella sua arte ha sempre presente il legame uomo e universo". Branchesi è una scienziata di fama mondiale, il suo studio è stato determinante per l’ascolto e la scoperta delle onde gravitazionali dopo le anticipazioni fatte da Einstein. E ieri a Pesaro ha parlato anche di questo, delle novità della ricerca e della emozione del 2015, quando è arrivato il segnale di una delle onde: "Dallo scorso anno grazie alle scoperte del telescopio spaziale James Webb capiamo che quello che sappiamo dell’Universo più vicino al Big Bang è completamente diverso da quello che ci aspettavamo. Sulle onde gravitazionali si lavora tantissimo e vorremmo realizzare in Italia, in Sardegna, l’Einstein Telescope. Io guido lo sviluppo scientifico della collaborazione internazionale ed è uno strumento bellissimo che ci permetterà di vedere le onde gravitazionali fino al ’primo’ universo. L’Europa lo ha inserito nelle priorità nel 2021 ed entro il 2026 dovrebbe essere realizzato, se si farà da noi nascerà un piccolo Cern ".
Emozionato e soddisfatto anche l’artista Gio Ross che unisce alla tecnica pittorica la tecnologia. Una sperimentazione ’nuova’ e che da alcune stagioni utilizza per la sua produzione artistica. "Questo evento è stato il frutto di una vera congiunzione astrale con Marica Branchesi. Un sintonia unica tra scienza e arte", il commento dell’artista.
L’iniziativa è stata promossa dal Comune di Pesaro, in collaborazione con la Casa delle Tecnologie Emergenti (Cte Square) e dal Cuum, ovvero il Club Unesco Urbino e il Montefeltro. Branchesi aveva ricevuto il premio Circolo della stampa di Pesaro nel 2018.
Francesco Pierucci