Mario Zaffini morto schiacciato da una quercia che gli cade addosso mentre taglia i rami

La vittima ha 58 anni, di Villa Ceccolini: il grosso albero era crollato dopo il diluvio. Lui da giorni ne segava la chioma: ma all’improvviso ieri mattina il fusto gli è rotolato contro

Mario Zaffini (nel riquadro a destra) è morto schiacciato dalla quercia

Mario Zaffini (nel riquadro a destra) è morto schiacciato dalla quercia

Pesaro, 1 giugno 2023 – Sono circa le 11,30 di ieri mattina. Un ciclista sta percorrendo un sentiero che dal parco San Bartolo, nei pressi del ristorante Il Falco quasi all’inizio della Strada Panoramica, porta fino a Baia Flaminia. Ma a un certo punto del percorso vede un uomo a terra, schiacciato da una grande quercia. Chiama immediatamente i soccorsi. Nel giro di pochi minuti arriva sul posto un’ambulanza del 118, si precipitano nel luogo dell’incidente, perché di tragico incidente si tratta e lo capiscono subito. Per l’uomo non c’è più nulla da fare: è morto per schiacciamento all’altezza del torace, provocato dalla caduta del grosso albero che i vigili del fuoco, intervenuti subito assieme al soccorso alpino, provvedono a spostare con l’ausilio di una gru e anche di cuscinetti. Il tronco è pesantissimo. Non ha lasciato scampo al povero Mario Zaffini, 58 anni, residente a Villa Ceccolini, in via Lago Maggiore, ex tappezziere. Era andato in pensione da neanche un mese. Finalmente poteva dedicarsi a uno dei suoi hobby: stare in mezzo alla natura e fare legna.

Aveva adocchiato una grande quercia all’interno del parco, crollata a causa della recente alluvione e la cui chioma poggiava a terra, sostenuta da alcuni grossi rami. Quelli che Mario Zaffini aveva deciso pazientemente di tagliare volta per volta. Sapeva che la quercia era una specie protetta e aveva fatto tutto secondo le regole. Aveva chiesto un’autorizzazione al Comune che gliel’aveva concessa. Così nella mattina di ieri era tornato sul posto. Aveva parcheggiato la sua Opel Grandland lungo la strada e si era incamminato per il sentiero per tagliare i rami e fare legna. Ma purtroppo una manovra lo ha tradito.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la quercia ha ceduto rotolando addosso all’uomo senza lasciargli scampo. Quando i soccorritori sono arrivati era a terra con una parte del corpo schiacciata dalla pianta e ferite a una gamba.

Pare che Mario stesse lavorando da giorni alla pianta, che si trovava in un pendio. Il terreno era sufficientemente asciutto per metterci le mani, dopo il disastro dei giorni prima. Residenti e i passanti lo vedevano indaffarato a segare i rami di quell’enorme albero che era caduto dopo le piogge dei giorni scorsi: era crollato per il vento e per la grande quantità di acqua precipitata, le sue radici avevano ceduto. La pianta era crollata poggiando su chioma e alcuni rami. Lui aveva già fatto una fila di cataste di legna che aveva sistemato ai lati dello stradino. Un residente ha dichiarato avrebbe chiamato il Comune per avvisare di quell’albero ripiegato su se stesso e pericolante. Mario Zaffini era molto conosciuto nel quartiere, anche per il suo carattere socializzante e sempre amichevole con tutti. Lascia la moglie Barbara e il figlio Luca di 27 anni, che lavorano nella tigelleria Rosa di viale Trieste, e un’altra figlia, Rosa, di 19 anni.