
Raphael Gualazzi: i ragazzi della Volponi hanno avuto l’onore e il piacere di incontrarlo
La musica è l’arte di ideare e produrre suoni semplici o composti tramite voce o strumenti; come bene culturale è sempre stata oggetto di riflessione intellettuale. Con il passare del tempo la musica è evoluta: per alcuni positivamente, come per i giovanissimi che preferiscono le canzoni di oggi rispetto a quelle del passato, per altri, negativamente, per esempio per chi era abituato ad ascoltare nelle radioline, le melodie dei "Ricchi e Poveri" o "della Carrà", che ormai raramente vengono riproposti dalle trasmissioni radiofoniche. Infatti, siamo così tanto ossessionati dal seguire la moda, che ci dimentichiamo spesso dell’importanza che per secoli hanno rivestito la musica, gli strumenti musicali e la voce. Oggi sono stati trascurati e sostituiti dai ritmi, testi, voci modificate dalla tecnologia; i brani non sono più fatti con il pensiero, ma con parole e battute che ormai pronunciano tutti i rapper, a volte, scritti anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale.
Nella mia scuola, l’Istituto Comprensivo Volponi-Pascoli è possibile conoscere e cantare canzoni che all’epoca hanno spopolato. Gli insegnanti ci preparano a suonare con gli strumenti della musica e, soprattutto, non vogliono farci dimenticare quello che per i nostri nonni era vera musica, suonata e parlata da persone vere che sapevano pensare con la propria mente. Nella nostra scuola abbiamo avuto l’onore di ospitare Raphael Gualazzi, un grande cantautore italiano, non solo come personaggio ma anche come alunno quando aveva la mia età. A lui abbiamo dedicato un’aula che porta il suo nome e dove di solito si fanno prove per l’orchestra, ma anche incontri importanti con esperti per parlare di tematiche molto vicine a noi adolescenti. Nell’istituto della secondaria Volponi-Pascoli abbiamo anche l’area musicale, con sei aule interamente dedicate alla musica. Abbiamo aule per chi vuole imparare chitarra, violino, pianoforte, flauto traverso e mandolino. Non è obbligatorio scegliere uno di questi strumenti, ma comunque per tutti, nelle due ore di musica, si ha modo di imparare a suonare, cantare e fare teoria sugli antichi strumenti e i modi di scrivere canzoni nei vari generi musicali. Tra i giovani c’è la tendenza a volere che tutti ascoltino la stessa musica e se non è così, ti iniziano a criticare, beffeggiare su quello che ascolti, solo perché è musica troppo vecchia o perché non è gradita alla massa. Ma non dobbiamo mai dimenticare che siamo uomini liberi, liberi di scegliere ed ascoltare quello che vogliamo. Non dobbiamo essere criticati o aver paura di subire commenti sgradevoli e di certo non dobbiamo cambiare tipologia di musica perché gli altri ce lo impongono ed è quello che sto imparando ogni giorno frequentando la scuola. Difendiamo la nostra individualità e impariamo a rispettare le scelte degli altri. Viva la musica.
Martina Ligi 2ª A