REDAZIONE PESARO

Mattarella:: "Lascia un segno indelebile"

L’omaggio del presidente della Repubblica: "Resterà nella storia della scultura contemporanea".

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

"Gigante" è l’appellativo che più spesso ricorre nei messaggi di cordoglio che tutte le più alte cariche dello Stato, oltre alle autorità locali e ai protagonisti del panorama culturale globale, hanno voluto riferire allo scultore Arnaldo Pomodoro, scomparso l’altroieri a quasi 99 anni. La sua morte "lascia un grande vuoto nel mondo dell’arte – ha affermato il presidente Sergio Mattarella –. Le sue imponenti opere, esposte nei più importanti musei di tutto il mondo, hanno lasciato un segno indelebile nella storia della scultura contemporanea". "La sua arte ha dato lustro al genio italiano nel mondo – il messaggio del presidente Giorgia Meloni –. Un abbraccio commosso e le mie più sentite condoglianze alla famiglia e ai suoi cari". Per il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, con la sua scomparsa "l’Italia perde un protagonista indiscusso e riconoscibile della scultura contemporanea".

"Il mondo dell’arte – osserva il sindaco Andrea Biancani con il vice Daniele Vimini – perde uno tra gli scultori italiani più influenti del Novecento che lascia un’eredità immensa riconosciuta in tutto il mondo" e legato a Pesaro "da un rapporto speciale" simboleggiato dalla ’Palla’ al mare. Il sindaco cita la storica esposizione del 1971 in cui la versione in fiberglass della Sfera grande fu esposta in centro storico. "La sua Sfera Grande sul lungomare di Pesaro è ormai parte dell’identità della città: simbolo riconosciuto, punto di riferimento per tanti pesaresi e tappa obbligata per tutti i visitatori" chiosa l’eurodem Matteo Ricci, candidato presidente della Regione per il centrosinistra.

"È stato un maestro dell’arte, un gigante della scultura ma anche un ambasciatore universale del nostro territorio – dice il presidente della Provincia Giuseppe Paolini –. Non solo per il suo legame profondo con Pesaro, dove trascorse l’infanzia, ma anche per le sue radici con il Montefeltro e con i nostri borghi", dice citando Pietrarubbia. Maurizio Gambini, sindaco di Urbino, ha ricordato "il progetto che l’artista presentò per il cimitero di Urbino nel 1973, vincendo la selezione ma suscitando un acceso dibattito che portò alla sospensione del progetto".

"Uno tra i più grandi maestri dell’arte e della scultura contemporanea – aggiunge il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli –. Nato nel Montefeltro nel 1926, la sua inconfondibile opera ha saputo parlare al mondo intero". Infine l’assessore regionale Francesco Baldelli: "Le sue gigantesche opere monumentali hanno il potere di imprimere una forte identità agli spazi urbani, sono capolavori a cielo aperto che abbiamo la fortuna di ammirare ogni giorno, un’ispirazione a proseguire nell’opera di rigenerazione del nostro territorio".

ben.i.