Pesaro, ex Bramante a un fondo inglese. Ricci: "Lì ci voglio un albergo"

L'intervista di fine anno sulla torre. Il sindaco svela l'accordo: coinvolti partner locali, tra cui William Guerra

Intervista di fine anno sulla torre per il sindaco Ricci (Fotoprint)

Intervista di fine anno sulla torre per il sindaco Ricci (Fotoprint)

Pesaro, 15 dicembre 2018 - Un Matteo Ricci convinto della riconferma a sindaco alle amministrative del 2019 ha tenuto ieri il discorso di fine anno di questo suo primo mandato: «Non sono preoccupato degli avversari per le elezioni perché loro si illudono di avere il traino dei simboli nazionali, ma alle comunali contano le persone e loro non hanno consenso nel locale. Sono convinto che voteranno per me anche molti di coloro che a livello nazionale sono per la Lega», ha detto. Parlando dei lavori realizzati o da realizzare in città, Ricci ha annunciato che l’ex Bramante, ceduto tre anni fa a Cassa Depositi e Prestiti, sta per essere venduto «ad un fondo inglese con partner locali».

Tramontata quindi l’ipotesi di un passaggio ad un fondo israeliano. Poi, il sindaco ha aggiunto: «Ho già incontrato alcuni di questi partner locali (gira il nome dell’impresa di William Guerra, ndr): una delle cose che ho chiesto è prevedere nel piano di recupero anche un albergo». Una nuova struttura ricettiva, quindi. E nella parte restante dell’immobile? «Il piano terra sarà commerciale, nei piani superiori si può fare tutto, da residenziale a servizi. Ci dovranno essere mille metri quadrati a destinazione pubblica, forse li daremo al Ceis. Sotto si potranno fare anche i parcheggi».

Sempre parlando dell’ex Bramante, Ricci ha lanciato una frase che può valere per tante iniziative da lui intraprese e che gli hanno procurato aspre critiche: «E’ stata la scuola di tanti pesaresi? Non dobbiamo essere molto nostalgici, altrimenti la città non si rinnova. Questo dibattito ipernostalgico non serve alla città». Discorso che può valere, per esempio, per la proposta di trasferimento del monumento alla Resistenza, proposta per ora saltata ma che il sindaco non ha escluso di riprendere in futuro, nella prossima legislatura se sarà riconfermato. Proposta sospesa, secondo quanto da lui riferito nei giorni scorsi, per l’intervento della Sovrintendenza: «In Comune ci sono 2 mail e un messaggio che dimostrano la corrispondenza intercorsa con la Sovrintendenza, con cui abbiamo un ottimo rapporto quotidiano. Non mi sta bene che si dica che sono un bugiardo e mi offende anche sentirmi dire che non ho a cuore la Resistenza».

Tra i più critici sulla proposta di spostamento del monumento, l’ex sindaco Oriano Giovanelli: «Ogni sindaco è portatore di novità, l’impostazione che ho dato io ha prodotto tensioni e incomprensioni e credo che di attacchi ne arriveranno altri, ma li ascolto con interesse, soprattutto se arrivano da un ex sindaco». Un ex sindaco che rappresenta tutt’ora una parte della sinistra pesarese, con cui Ricci ha ribadito ieri di voler stringere un’alleanza per le amministrative: «Io sono orgoglioso di essere un riformista, ma un buon sindaco deve coinvolgere le persone migliori del territorio, quindi la mia coalizione sarà fortemente civica, con tante liste civiche, anche di pesone che a livello nazionale votano diverso da me. In tanti mi hanno già dato la loro disponibilità. La mia lista si chiamerà ‘Matteo Ricci sindaco’, poi ci saranno le liste di Enzo Belloni (Una città in Comune) e il Faro che riguarda il San Bartolo. Ho chiesto a Rito Briglia di continuare, magari stringendo a sinistra. Vorrei l’alleanza a sinistra. E sto dialogando anche con Federico Pizzarotti (sindaco di Parma): non è escluso, infatti, che le nostre liste civiche possano entrare nella rete nazionale che lui sta creando». 

Sulla torre panoramica, intervistato dal capocronista de il Resto del Carlino Pesaro, Roberto Fiaccarini, e dal caposervizio del Corriere Adriatico, Simonetta Marfoglia, Matteo Ricci ha affrontato anche il nodo delle altre opere pubbliche. Molte delle quali in ritardo rispetto alle date annunciate. Vecchio palazzetto dello sport: «C’è stato un problema nel passaggio dal progetto definitivo all’esecutivo che ha prodotto un ritardo di 6 mesi, ma a gennaio inizierà il grosso dei lavori». Casellino a Santa Veneranda e opere compensative: «I tempi sono stati più lunghi del previsto, ma abbiamo avuto la rassicurazione che si faranno: nel 2019 le opere compensative e nel 2020 il casellino». Per il bocciodromo «sono iniziati i lavori». Poi c’è la questione della polisportiva Pentathlon, con la piscina aperta e il resto dell’impianto che dovrebbe essere completato con i fondi del Gse. Annunciati da oltre un anno, ma non ancora arrivati. Il sindaco ha assicurato che arriveranno, per la piscina e per la scuola di via Lamarmora (già in costruzione con i soldi comunali).

Infine, alcune riflessioni sul Pd nazionale: «Temo che Renzi abbiamo intrapreso la strada per fare un nuovo partito. Io con altri sindaci ho detto da subito che rimango nel Pd perché non credo nei partiti personali. Spero che non lo faccio, ma nel caso non lo seguirò. Anche se Renzi dovesse fare una cosa sua, però, i ponti tra Pd e lui non possono rompersi, altrimenti non torniamo al governo del Paese». Sul congresso per il segretario nazionale del Pd: «Il congresso parte monco, ma dobbiamo impegnarci per farlo funzionare, siamo molto preoccupati perché nel 2019 si vota in migliaia di Comuni e 5 Regioni".