Matteo Sanchioni, tragedia a Pesaro. Ragazzo muore a 17 anni per aneurisma

Malore all’alba, due giorni in ospedale, ieri la fine

Matteo Sanchioni (Fotoprint)

Matteo Sanchioni (Fotoprint)

Pesaro, 31 agosto 2019 - Morire a 17 anni di aneurisma cerebrale. Matteo Sanchioni, calciatore dell’Azzurra ora in prestito all’Atletico Gallo (campionato di Eccellenza), studente del liceo scientifico Marconi di Pesaro, ha cessato di vivere ieri all’ospedale San Salvatore dove era ricoverato da un paio di giorni.

Era tenuto in vita da una macchina dopo il gravissimo malore di mercoledì notte.  All’alba di mercoledì, la tragedia, mentre il ragazzo dormiva, nella sua casa di Montelabbate. I famigliari si sono accorti che le sue condizioni erano peggiorate e hanno immediatamente allertato l’ambulanza del 118 è intervenuta subito, constatando la gravità della situazione. Hanno cercato di rianimarlo e lo hanno trasportato al reparto di rianimazione del San Salvatore dove è rimasto fino a ieri pomeriggio nel reparto di terapia intensiva. Fino a ieri, quando il ragazzo si è spento. La famiglia ha deciso di donare gli organi.

Matteo era una colonna dell’Azzurra calcio, società che in collaborazione con l’azienda K sport ha da anni allestito uno dei settori giovanili più importanti e non a caso il club è affiliato all’Atalanta. Sconvolti i compagni di squadra e la società che in questi giorni hanno sperato e sono andati spesso in ospedale. «Quando muore un giovane muore una parte di noi. Abbiamo avuto un ragazzo d’oro – dice il presidente della K sport Academy Mauro Vichi – per nove anni è stato con noi all’Azzurra dove si è fatto volere bene da tutti per la sua serietà e le due doti umane. Fisicamente prestante era un ottimo calciatore. Aveva fatto la preparazione atletica con noi, nelle scorse settimane, nonostante la giovanissima età. Siamo sconcertati. Come società siamo vicini alla famiglia. I nostri ragazzi saranno al funerale in tuta ufficiale».

Per il vice presidente dell’Azzurra Matteo Mariani «Matteo era un ragazzo esemplare, in campo e fuori. Un giovane rispettoso, educatissimo, con un sorriso solare, di poche e giuste parole. Era un esempio, un simbolo per i suoi compagni e anche per la società. Non a caso era il capitano degli Allievi l’anno scorso, un esempio». Un giocatore che aveva anche doti sportive: «Sì, non solo umane – riprende Mariani – Matteo ha giocato nelle nostre squadre giovanili mostrando anche le sue doti tecniche nel ruolo di difensore centrale e arrivando fino alle soglie della prima squadra. Quest’anno era in età Junior e abbiamo deciso di prestarlo all’Atletico Gallo Colbordolo che è la nostra società affiliata, con cui ha disputato anche due amichevoli. Si era meritato questa chance, dopo avere fatto quattro o cinque apparizioni l’anno scorso con la prima squadra dell’Azzurra, nella Coppa Marche. Quest’estate era stato anche un nostro istruttore al camp dei bambini. Da alcuni giorni Matteo non si allenava perché non si sentiva bene».

Sconvolti i compagni di squadra che in queste ore sono stati vicini alla famiglia recandosi in ospedale. Increduli, attoniti, nessuno ha voluto parlare. Matteo oltre al papà, imprenditore, e alla mamma, lascia una sorella e un fratello. Da decidere la data del funerale, probabilmente non prima di lunedì e nella chiesa parrocchiale di Montelabbate. L’Azzurra ha manifestato, attraverso il presidente Vichi, il desiderio di «deporre sulla bara la maglietta e la fascia di capitano». La partita di Coppa Atletico Gallo-Urbania di domenica è stata rinviata per lutto a mercoledì 20 settembe alle 20 allo stadio Varia di Urbino.