"E’ successa una cosa incredibile. Ti può venire addosso un camion, ma non un’ondata d’acqua alta più di 5 metri mentre sei per strada in macchina. Io ho fatto di tutto per salvare il mio bambino, ma non ci sono riuscita. E ora non posso non pensare che è mancata del tutto l’allerta. Perché se qualcuno ci avesse avvertito o, semplicemente, avesse transennato quella strada, impedendoci di passarci, Matty adesso sarebbe ancora qui con me". Parole di Silvia Mereu, 41enne, mamma di Mattia Luconi, la vittima più giovane (aveva appena 8 anni) della tragedia che esattamente un anno fa ha colpito le province di Pesaro-Urbino e di Ancona, spezzando 13 vite. Erano le 20 e la donna e il suo bambino, residenti a San Lorenzo in Campo, stavano andando in macchina da Barbara verso San Pietro di Arcevia (entrambe località in provincia di Ancona), quando poche decine di metri prima del ponte sul torrente Fenella, in località Ripalta, "è iniziato l’incubo". "All’improvviso – aggiunge la donna – ho visto davanti a noi una colata di fango scendere verso la strada. Così ho innescato la retromarcia, per tornare indietro, ma in pochi istanti l’acqua sulla strada è salita moltissimo, tanto da far spegnere il motore della macchina. Poi l’auto si è sollevata di colpo e ha iniziato a galleggiare, trascinata lungo il torrente, per oltre un chilometro. Io, benché terrorizzata, cercavo di tranquillizzare Matty, fino a quando siamo andati a sbattere in un grosso albero". Con la macchina che si è capovolta, riempiendosi d’acqua. "Nonostante la situazione pazzesca, che non riesco neanche a descrivere – aggiunge Silvia Mereu –, sono riuscita ad abbracciare mio figlio e a portarlo fuori dall’abitacolo passando da un finestrino. Dopodiché, però, è diventato tutto sempre più confuso. Eravamo sott’acqua, io aggrappata a Matty, sentivo le sue mani, ma poi un’ondata me l’ha portato via. Io stessa non so perché sono sopravvissuta. So solo che mi hanno trovata due ore dopo, passate le 22, su un rialzo del terreno a bordo del torrente, dove sono riuscita a salire con le ultime energie". Di Mattia, invece, nessuna traccia, fino a 8 giorni dopo, quando il suo corpicino fu rinvenuto su un terreno a 13 chilometri di distanza da dove la furia dell’acqua l’ha strappato alla sua mamma. Che oggi parteciperà a una serie d’iniziative dedicate alla tragedia di un anno fa, a partire, nel pomeriggio, da alcuni momenti di preghiera lungo il fiume Misa, con lancio di fiori in acqua, "ai quali prenderà parte – conclude Silvia – anche il sindaco di San Lorenzo Davide Dellonti".
Sandro Franceschetti