Mattia Piperno muore a 32 anni investito sulle Siligate

Pesaro, la tragica camminata di un 32enne lungo la Statale nel buio: travolto, non ha avuto scampo

Incidente mortale sulle Siligate, perde la vita Mattia Piperno (Fotoprint)

Incidente mortale sulle Siligate, perde la vita Mattia Piperno (Fotoprint)

Pesaro, 23 dicembre 2020 - Una sagoma, all’improviso, nel semi-buio della strada. E’ un giovane uomo con le braccia alzate, come nel tentativo folle e disperato di fermare le auto che gli stanno sfrecciando accanto, sfiorandolo. Perché lui inspiegabilmente, alle 6 di sera, sta attraversando Strada delle Marche, all’altezza della Carpoint Bmw, dove la carreggiata si allarga e le auto sfrecciano, ancora ’cariche’ della discesa della Siligata appena conclusa. Qualcuno vede quella sagoma e chiama il 113, per cercare di sventare una tragedia imminente.

Un attimo dopo il tonfo sordo di quel fisico robusto che sbatte nel parabrezza della prima auto, per essere investito, quando è già a terra, da una seconda, che sopraggiunge subito dietro. Per il pedone, un 32enne di Pesaro, non c’è scampo. Muore sul colpo, falciato dalle due auto. Una scarpa, marca Converse, si slaccia nell’urto e si ferma sull’asfalto, a una quindicina di metri dal corpo. Le due auto che l’hanno investito e che procedevano ambedue in direzione Pesaro sono ferme, a una trentina di metri l’una dall’altra.

La tragedia avviene ieri alle 18,20 circa, lungo la Statale che in quel punto si chiama Strada delle Marche, davanti alla Carpoint. A terra resta il corpo di questo ragazzo, Mattia Piperno: le foto del suo profilo Fb, lo rivelano con uno sguardo mite e una faccia da adolescente. In quelle immagini, dimostra ancora meno dei suoi 32 anni. Abita a poche centinaia di metri da lì, in una casa sulla Panoramica, parco San Bartolo. Probabilmente quindi è arrivato fino alla Statale a piedi, scendendo da casa sua lungo il colle. Si dovrà capire se era o meno nel pieno delle sue facoltà mentali. O se cercasse addirittura di suicidarsi, considerata la dinamica. Alcune persone all’interno delle concessionaria lo vedono, pochi attimi prima della tragedia. Idem alcuni automobilisti che passano in quel momento e si accorgono di questa persona che cammina in un punto assolutamente pericoloso. Partono le chiamate al 113: "Guardate che un uomo sta camminando sfiorato dalle auto lungo la Statale, fate qualcosa". Una Volante parte immediatamente, ma non fa in tempo.  

"Me lo sono visto davanti all’improvviso, con le braccia alzate". E’ la frase disperata detta dal 62enne di Pesaro, che guida la prima auto che travolgerà il 32enne: è una Panda grigia. L’impatto col pedone gli frantuma tutto il lato destro del parabrezza. L’uomo frena come può dopo l’urto. Resta scioccato: e poco dopo, quando ormai sono arrivati polizia, vigili, pompieri e 118, si sentirà anche male, nonostante una donna accanto cerchi di confortarlo. Un ambulanza gli presta le cure.  

Ma c’era stato un secondo impatto. Il 32enne travolto dalla Panda viene sbalzato e investito dalla Opel Corsa nera che sopraggiungeva subito dietro: è guidata da una sessantenne che abita in via Ortigara, zona Tombaccia. Anche lei scioccata: "Sono riuscita – dice poco dopo – a malapena a scansare l’auto che avevo davanti, poi ho sentito una botta. Non riuscivo a fermare la mia macchina, che sbandava. Pensavo fosse un animale. Poi sono scesa, ho guardato indietro e mi sono accorta che era un’uomo. Quelli della Carpoint lo avevano visto, che girava avanti e indietro".  

Il 32enne non ha addosso nessun documento. Serve del tempo per identificarlo. Si riuscirà a farlo attraverso dei tatuaggi che aveva sul corpo. Forse era in uno stato di alterazione, quando ha raggiunto la Statale. Lo chiarirà l’autopsia che ha disposto il magistrato di turno, Silvia Cecchi.