
Boccanera assieme ad altri ragazzi che partecipano alla preparazione della pizza
Poi ci sono quelli come Maurizio, che è arrivato come volontario al ristorante Utopia circa un anno fa. Maurizio è un detenuto del carcere di Villa Fastiggi dove è arrivato nel settembre scorso (dopo tanti anni passati anche all’istituto penitenziario di Fossombrone) e dal 1991 sta scontando la pena dell’ergastolo.
Dopo tanti anni in isolamento e dopo essere stata riconosciuta la sua buona condotta ora è in regime di semilibertà e ha la possibilità di lavorare all’esterno del carcere con un permesso di lavoro.
Maurizio, come è arrivato ad Utopia?
"Mesi fa – risponde lui – ho ricevuto una proposta per impegnarmi in questa realtà e ho subito pensato fosse una buona per fare volontariato ad Utopia. Oggi sono quindi un volontario del ristorante, dove sono impegnato il sabato e la domenica, dalle 9 alle 17 e durante i festivi. Questo perché dal lunedì fino al venerdì lavoro in una cooperativa e mi occupo di manutenzione di verde pubblico. Ho il permesso di uscire dal carcere la mattina presto e di rientrare poi nel pomeriggio".
Di che cosa si occupa al ristorante?
"Un po’ di tutto, dalla cucina a servire ai tavoli, così come delle pulizie. Affianco i ragazzi presenti ad Utopia nelle loro attività, cercando di dare una mano tra i tanti volontari presenti".
Quale è il suo rapporto con i ragazzi?
"Straordinario. Mi sono affezionato tantissimo a loro e loro a me. Quando mi vedono arrivare mi fanno un sacco di feste. Si confidano con me, mi raccontano i loro problemi, mi parlano anche dei loro primi fidanzatini. Sono davvero grato di aver incontrato queste persone e in questa realtà mi trovo davvero molto bene".
E con le famiglie?
"Tanti familiari dei ragazzi sono loro stessi volontari ad Utopia quindi hanno imparato a conoscermi. Inizialmente c’erano un po’ di dubbi e un po’ di diffidenza sul mio conto e mi sembra anche normale nei confronti di una persona che viene dal carcere. Però poi mi hanno conosciuto ed anche con loro si è creato un buon rapporto".
Da quanto tempo è in carcere? "Oggi ho 59 anni, sono entrato che ne avevo 25, sono quindi 34 anni che sono in carcere e devo scontare l’ergastolo (preferendo non specificare il reato commesso, ndr.). Io sono siciliano: negli anni ’90 la Sicilia era una terra complessa, mentre oggi per fortuna è cambiata".
"In Sicilia – prosegue Maurizio – ho una famiglia, dei figli, dei nipoti, che posso vedere quando ho il permesso per rientrare a casa. Ora anche grazie al lavoro che ho e alle esperienze come quelle che sto vivendo ad Utopia ho imparato che questa è la vera vita. Quella di prima non lo era".
"Stare con questi ragazzi – conclude il 59enne – per me è anche una lezione di vita e sono grato per questa opportunità e per il rapporto che si è creato con loro, con tutti i volontari e con le persone che lavorano lì".
Alice Muri