Mecenatismo: storie di oggi nel segno di Federico

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Il Rotary Club di Urbino ha celebrato l’anno di Federico raccogliendone l’eredità più vicina alle sue corde con l’incontro "Dal mecenatismo di Federico al mecenatismo contemporaneo". Salutati nell’Aula Magna di Palazzo Battiferri dal Rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini e da Marianna Vetri per il Comune, gli imprenditori ospiti sono stati introdotti da Andrea Paolinelli, presidente del Rotary Club Urbino con gli interventi di Anna Falcioni e Tonino Pencarelli, docenti della Carlo Bo. Per Falcioni "gli artisti condotti a Urbino da Federico hanno contaminato tutte le discipline del sapere, creando qui un unicum che va dal rigore scientifico dei dipinti di Piero fino alle fortezze del Montefeltro" e Pencarelli ha ricordato l’attualità dell’imprenditore olivettiano "per il quale la responsabilità sociale di impresa è oggi incentivata dagli incentivi statali ma anche al valore che la sostenibilità riscuote sui mercati finanziari".

Temi raccolti nella tavola rotonda condotta dal vicedirettore del "Carlino" Valerio Baroncini. "Fiam tiene a questi valori – ha affermato Vittorio Livi – e li ha concretizzati nel recupero di Villa Miralfiore". Per Emanuela Scavolini "restituire valore a un territorio è una gratificazione per chi ci è nato" e Zeffirino Monini ha ricordato che "Spoleto è il Festival dei Due Mondi, che sosteniamo per far sì che si integri al sentire dei cittadini". Luca Bortolami di Tigamaro ha sottolineato l’importanza del ricambio generazionale: "La tradizione si valorizza formando i giovani del posto, che grazie a un lavoro stabile in cui credono mettono su famiglia e tengono vivo il rapporto tra cultura imprenditoriale, amore per il territorio e sviluppo dell’economia locale". Il lascito di Federico mantiene dunque intatto il suo valore.

Tiziano Mancini