REDAZIONE PESARO

Mechelli: "Lascio perché c’è stato uno strisciante ostruzionismo"

L’ex presidente del consiglio comunale commenta gli ultimi mesi di tensione. Non andrà all’opposizione

L’ex presidente del consiglio comunale commenta gli ultimi mesi di tensione. Non andrà all’opposizione

L’ex presidente del consiglio comunale commenta gli ultimi mesi di tensione. Non andrà all’opposizione

L’altro ieri, in consiglio comunale, il presidente dimissionario Mechelli ha tenuto un lungo discorso in cui ha “vuotato il sacco“ su molte cose, a partire dalla crisi di maggioranza di febbraio fino al suo gesto delle dimissioni e alle prospettive future. "Dopo le dimissioni di Gambini – spiega Mechelli – prima con garbo, poi in modo sempre più pressante, mi è stato chiesto di dimettermi. Ho invitato a chiedere la revoca, ma i colleghi di maggioranza non avevano motivazioni sufficienti per firmarla e vincere in caso di ricorso legale. Poi però, per lo strisciante ostruzionismo, ho deciso di dimettermi, riconquistando serenità, felicità e libertà. Sono stati undici mesi di inutili contrapposizioni, rapporti tesi nell’ambito della politica complessiva, un lavoro di Giunta altalenante di cui sono certo che il sindaco si sia fatto sentire. Sono mancate risposte alle richieste di chiarezza sia della maggioranza che dall’opposizione. La goccia che ha fatto tracimare il vaso, la rigidità dimostrata dal sindaco nell’adozione del Regolamento del Consiglio Comunale. La trattazione delle interrogazioni alla fine della seduta era un pezzo importante di equilibrio tra maggioranza e opposizione che veniva cancellato. Esse sono una competenza importante e delicata del Consiglio Comunale e non possono essere viste come di serie B, pertanto chiedo scusa di non aver fatto il possibile per smaltirle nei tempi previsti, e mi auguro che il nuovo presidente chiuda il prima possibile il sospeso".

Poi Mechelli torna a febbraio: "Non era assolutamente uno scacco al sindaco, ma uno scatto per tutta l’attività amministrativa: si chiedeva maggiore condivisione, rapporti operosi con Università e Erdis, una migliore distribuzione delle deleghe a seguito di una verifica di governo, una rappresentanza territoriale di maggiore equità. Per esempio, è normale che da Schieti arrivino vicesindaco, due assessori e due consiglieri (un amministratore ogni 60 abitanti), da Urbino sindaco e 5 assessori, uno da Pesaro, e tutto il resto del territorio resti sguarnito?".

Tuttavia, l’ex presidente conferma la sua permanenza in maggioranza: "Sono e resto nella maggioranza, sapendo che le condizioni di trasparenza, condivisione e rispetto sono elementi essenziali dell’esperienza amministrativa. Anche se dal 2019 ad oggi non ho mai votato contro o astenuto, non voterò però a favore di atti su questioni dubbie, come le spese per la mostra Raphael Urbinas, il logo Biorinascimento, il debito di 50mila euro a favore della società Urbino Servizi per una manifestazione ciclistica. Resto a disposizione per assumere responsabilità adeguate e riparatorie per contribuire a dare una mano per obiettivi innovativi e ambiziosi, unico modo per invertire una tendenza priva di entusiasmo e certezze. Quello che è stato fatto in questi dieci mesi va migliorato, non mi preoccupano gli avvenimenti politici accaduti e nemmeno i rapporti vivaci e talvolta di scontro tra maggioranza e minoranza: è il gioco delle parti. Il chiodo fisso sono i prossimi quattro anni. È essenziale la condivisione, capace di migliorare i progetti e non rallentarli. Realizzare opere e strutture fornite di un piano di gestione sostenibile nel tempo. Impostare un rapporto di alto profilo con le istituzioni primarie: Comune, Università, Erdis, Galleria Nazionale, Accademia Raffaello, Istituti di formazione artistica; rapporti guidati dai rispettivi vertici politici e tecnici. Vedo negativamente il grandissimo tavolo dove comprendere tutti fino alle Associazioni con le più svariate finalità".

Chiude Mechelli: "Le sfide sono tante e insidiose, dobbiamo essere pronti per affrontarle. Poche e significative parole al Sindaco: ho fiducia in lei, tanta fiducia; abbandoni l’individualismo, ricarichi le pile come un tempo, punti ad essere ricordato come l’autorevole primo sindaco di Urbino Capoluogo di Provincia".