Bambino morto per l'otite, 'Le Iene' da Mecozzi. Finto paziente si fa visitare per ore

L'omeopata indagato: "Il mal di gola? Può dipendere dal rapporto che ha con i suoi genitori"

NON SOLO GIUDICI Tempi duri per l’omeopata Massimiliano Mecozzi. Due inviati delle Iene sono piombati nello studio dentistico dove visita i suoi pazienti

NON SOLO GIUDICI Tempi duri per l’omeopata Massimiliano Mecozzi. Due inviati delle Iene sono piombati nello studio dentistico dove visita i suoi pazienti

Fano, 16 luglio 2017 - Gli inviati delle 'Iene', il programma di Italia 1, hanno bussato qualche giorno fa alla porta dell’ambulatorio del dottor Massimiliano Mecozzi, in via Liguria 19 a Fano. Quando se n’è accorto, il medico ha chiamato i carabinieri per farli identificare e allontanare. Ma andiamo per ordine.

Massimiliano Mecozzi è l’omeopata pesarese di 55 anni, indagato per la morte del piccolo Francesco di 7 anni di Cagli che curò per un’otite con soli preparati omeopatici. Il bambino morì il 27 maggio scorso per encefalite dopo qualche giorno di terapia intensiva ad Ancona. Il medico, che è accusato di omicidio colposo (la stessa accusa è mossa dalla procura di Urbino ai genitori che si sono fidati ciecamente dei preparati ordinati da Mecozzi) è stato contattato al cellulare da un inviato delle «Iene», che si è finto un paziente con mal di gola e «placche» ricorrenti.

Il medico ha chiesto un cellulare dicendo che avrebbe richiamato lui. Ed è quello che ha fatto inviando un sms al finto paziente per dargli un appuntamento la settimana scorsa. E l’inviato si è presentato puntuale, vestito normalmente, ma con telecamera nascosta, per avere dal dottor Mecozzi una visita.

E da quanto si è appreso, più che una visita si è trattato di una seduta psicoanalitica con cento domande sulla vita, sul lavoro, le amicizie, persino sul rapporto con i genitori visto che il medico dava molta importanza al fatto che «la gola può risentirne se non si dice tutto in faccia ai propri genitori». In altre parole, il paziente-Iena doveva chiarire bene le proprie ragioni col babbo e la mamma per superare le ricorrenti placche alle gola.

Nell’incontro col falso paziente, non ci sarebbero stati riferimenti alla morte di Francesco né l’inviato del programma in incognito lo ha menzionato per non mettere sul chi va là il medico. «Il tono dell’incontro è stato assolutamente gioviale, ci siamo fatti anche un sacco di risate» ha raccontato l’inviato del programma, «quindi abbiamo trovato un medico tutt’altro che sottotono o dimesso».

Dopo circa un’ora di colloquio sulla vita e le sue bellezze, l’inviato ha salutato il medico lasciando aperto la porta dello studio, a differenza degli altri pazienti usciti prima. Non è stato per caso. Subito dopo è entrata l’inviata delle Iene Nadia Toffa, vestito d’ordinanza, microfono e cameramen al seguito per rivolgere delle domande a Mecozzi.

Il quale capendo tutto, si è barricato dentro ed ha chiamato i carabinieri. Una pattuglia è arrivata di lì a qualche minuto ed ha identificato la troupe del programma, pregando loro di allontanarsi dall’ambulatorio per evitare di incorrere in denunce o guai con la giustizia.

Il servizio delle «Iene» sul dottor Mecozzi, con tutti i particolari e retroscena, è previsto per ottobre.

ro. da.