Pesaro, medici pagati a gettone: "Guadagno fino al triplo di prima, lavoro meno e non ho gerarchie"

Un camice bianco, dipendente per anni negli ospedali delle Marche, parla anche del rovescio della medaglia: "Purtroppo non c’è alcun test di valut azione per colleghi giovani o anziani. Formazione inesistente"

I medici vengono reclutati in base al curriculum, non c’è alcun test valutativo

I medici vengono reclutati in base al curriculum, non c’è alcun test valutativo

Pesaro, 25 marzo 2023 – Ma che garanzie ci sono con i medici a gettone che lavorano nei pronto soccorso e nei reparti? Chi controlla se sono bravi oppure incapaci, persone perbene o pregiudicati, equilibrati o instabili psicologicamente, con formazione alle spalle oppure del tutto improvvisati? La risposta è: nessuno sottopone nessuno ad un test professionale ma si arruolano medici sconosciuti con la sola valutazione del curriculum.

Medici a gettone anche a 78 anni: 1500 euro a notte

E’ quello che sta succedendo da oltre un anno negli ospedali di Pesaro, Fano e Urbino (che è partita per prima) per coprire i turni nei tre pronto soccorso e anche nei reparti. Ci sono tre cooperative e oltre 20 medici ’gettonisti’ in servizio in questo momento per coprire i vari servizi, l’età è medio alta, molti sono pensionati, quasi tutti provenienti da fuori regione. La specializzazione non è richiesta, l’importante ed essere reperibili. I vari direttori di Asur e ora Ast allargano le braccia e dicono di essere costretti a questa pratica perché i bandi di assunzione dei medici vanno regolarmente deserti.

"E’ normale – ci dice un medico gettonista già dipendente del servizio sanitario pubblico negli ospedali marchigiani – ma che ora intende mantenere l’anonimato – noi siamo pagati il doppio se non il triplo di un medico assunto. Non solo, posso decidere quando lavorare nel senso che i fine settimana resto a casa con la mia famiglia mentre prima le notti di sabato e domenica erano ricorrenti. E’ tutta un’altra vita e poi non ci sono gerarchie a cui rispondere. Siamo veramente lavoratori a somministrazione".

In provincia di Pesaro e Urbino ci sono medici gettonisti che sono dipendenti anche di due cooperative concorrenti tra loro, ma che si spartiscono il lavoro tra i tre ospedali. In genere, i gettonisti lavorano i turni di notte, anche tre o quattro di fila, perché così guadagnano tantissimo in poco tempo e il resto della settimana possono andare dove vogliono. Complessivamente sono tenuti a coprire 160 ore al mese, 40 o 50 a settimana e nessuno si lamenta perché sanno che il guadagno è assicurato e inedito per lo standard ospedaliero.

Ma c’è il rovescio della medaglia: spesso questi medici sono come palline del flipper di un tempo. Vanno dove servono, si trovano a lavorare gomito a gomito con dei colleghi che nemmeno conoscono e che non sanno se possono contarci in caso di emergenza per salvare la vita di un paziente: "Tra noi c’è diffidenza". Da quanto si è appreso, nessuna Asur prima e Ast ora ha mai sottoposto a controlli questi medici gettonisti per valutare lo standard qualitativo e formativo. Il medico che vuol rimanere anonimo dice: "Sulla formazione funziona così: molti gettonisti chiedono alla cooperativa di esser pagati per partecipare. In caso di risposta negativa, evitano di farla".