Stipendio medici, a Pesaro il più ricco dichiara 212mila euro

Area Vasta 1, ecco le retribuzioni. Dall’anno prossimo più peso ai risultati

Medici, stipendi sempre più legati al merito (foto d'archivio Crocchioni)

Medici, stipendi sempre più legati al merito (foto d'archivio Crocchioni)

Pesaro, 26 giugno 2019 - Doppia carriera (gestionale e professionale) e nuovi fondi contrattuali (per incarico, condizioni di lavoro, di risultato) in cui confluiranno altre voci oggi esistenti. Sono queste le principali novità della bozza di articolato formulata dall’Aran per il nuovo contratto dei medici e dei sanitari del servizio sanitario pubblico, in discussione in questi giorni a Roma. Ma per quest’anno i camici bianchi che lavorano nel settore pubblico continueranno ancora ad avere una busta paga abbastanza garantista, anche se ferma ai valori del 2011, formata in massima parte da voci stipendiali fisse e poco legate ai risultati. Questa è la tendenza fotografata dall’insieme degli stipendi relativi all’anno 2018 dei medici e dirigenti, sanitari e non, pubblicati sul sito dell’Area Vasta 1 di Pesaro-Urbino.

Redditi che, alle volte, raggiungono livelli ragguardevoli (anche 200 mila euro lordi annui), risultando superiori agli stipendi ottenuti nello stesso ruolo da altri dipendenti della pubblica amministrazione soprattutto grazie all’attività libero-professionale resa in esclusiva al servizio sanitario pubblico. Ma quelle di quest’anno potrebbero davvero essere davvero le ultime retribuzioni che non pesano adeguatamente i risultati raggiunti: infatti le linee guida per il rinnovo contratto dei camici bianchi pubblici applicano aumenti ‘progressivi’ alla quota che premia il merito, per fare in modo che il trattamento accessorio collegato ai risultati valga almeno il 30% della retribuzione. Adesso sfiora appena l’1 per cento.

Come quello di Carlo Alberto Generali, medico cardiologo dell'ospedale di Urbino, che mostra un imponibile lordo di 212mila euro, di cui appena 2mila collegabile ai risultati e 119mila euro riconducibili all’intensa attività specialistica che il professionista svolge all’interno dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, di cui una parte dei proventi confluiscono alla struttura pubblica. Perché più un medico fa visite private, più l’ospedale ci guadagna.

Al secondo posto della classifica dei medici più ‘ricchi’ ecco Lucia Di Furia (185mila euro) che, nonostante l’incarico ai vertici del Servizio Salute, conserva il posto di dirigente del settore Dipendenze Patologiche, Salute Mentale e area oncologica ad Urbino, seguita da un altro cardiologo, Paolo Gerardi, buon terzo con un reddito di 181mila euro annui, metà dei quali derivanti dalle visite private. A ruota Paolo Busacca, direttore del reparto di Cardiologia di Urbino e responsabile del settore Emergenza-Urgenza dell’Area Vasta 1, con un reddito di 170mila euro, e il direttore del servizio di Igiene Mentale Leonardo Badioli (166mila euro).

Quindi, una lunga ‘infornata’ di medici che si piazzano a ridosso dei primi: Paolo Lucarelli (155mila euro), direttore della Medicina e Lungodegenza dell’ospedale di Urbino, il radiologo Franco Bevilacqua (151mila euro), il cardiologo Claudio Frattini (150mila euro, di cui 61 guadagnati con la libera professione). Tra le professioniste donne, fatta eccezione per la Di Furia distaccata in Regione, la più pagata è Maria Lina Mariani (49mila euro) dirigente dell’Emergenza territoriale. Per trovare un dirigente amministrativo bisogna scendere fino a Tiziano Busca, responsabile dell’Urp, che nel 2018 ha portato a casa ‘solo’ 120mila euro.