Medico di base alla sbarra per falso: esentò paziente dalla vaccinazione

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Ha messo la firma su un certificato di esenzione dal vaccino anti Covid per un infermiere. Ma per la procura di Pesaro è falso. A processo è finito così un medico di base pesarese di 60 anni. Il caso, sul tavolo del giudice Maurizio Di Palma, è stato trattato in tribunale ieri.

Il fatto risale a qualche mese fa. Un lavoratore in ambito sanitario si è presentato dal suo medico di base chiedendogli un certificato di esenzione dalla somministrazione del vaccino anti Covid in quanto soffriva di una patologia autoimmune. Una malattia che avrebbe reso il suo corpo intollerante al siero. Il vaccino avrebbe, a suo dire, potuto provocargli gravi conseguenze sulla sua salute.

Un quadro clinico condiviso anche dal suo medico di base, il quale gli ha rilasciato il certificato di esenzione che avrebbe permesso al sanitario di non sottoporsi al vaccino ma di continuare a lavorare. Quel foglio però non ha convinto il titolare del sanitario, il quale si è presentato nell’ufficio della procura di Pesaro per esporre i suoi dubbi sull’esenzione. Che la procura ha accolto, aprendo un fascicolo per falso contro il dottore.

Secondo l’accusa, quella patologia autoimmune non figura tra quelle previste dalle circolari per l’esenzione e dunque non poteva essere invocata per firmare un’esenzione vaccinale. Il medico di base non avrebbe potuto quindi rilasciare quel documento perché non previsto dalla casistica. E dal momento che lo ha fatto, sostiene il pm, ha commesso un falso.

Il dottore si è rivolto all’avvocato Isabella Giampaoli, che ha all’attivo tantissimi casi dal fronte vaccini e sanità. "Hanno cambiato circolari di continuo – ha commentato il legale a margine dell’udienza – non è vero che non ci fosse quella patologia tra le cause di esenzione dal vaccino. Ma porteremo in aula tutte le nostre prove e documentazioni che dimostrano la correttezza dell’operato del mio assistito, il quale ha agito in base alle circolari che aveva a disposizione e dopo aver accertato la patologia del suo paziente".

e.ros.