Mercato delle erbe: conto alla rovescia. Ma nella nuova sede c’è il nodo della tettoia

Il trasferimento dei banchi del mercato delle Erbe a Pesaro è in programma per ottobre-novembre. La Soprintendenza ha però negato la possibilità di una tettoia, proponendo in alternativa grossi ombrelloni. Il trasloco è previsto per tre anni.

Mercato delle erbe: conto alla rovescia. Ma nella nuova sede c’è il nodo della tettoia
Mercato delle erbe: conto alla rovescia. Ma nella nuova sede c’è il nodo della tettoia

Si avvicina la scadenza (ottobre-novembre) del trasferimento dei banchi (quelli rimasti) del mercato delle Erbe: il trasloco come noto si svolgerà dal cortile del San Domenico, dove si trovano le bancarelle adesso, al cortile di un palazzo in via Gavardini, attiguo ad altri uffici comunali. Soluzione questa che alcuni degli ambulanti fin dall’inizio non avevano gradito ("area troppo piccola", visto che i banchi più grandi avevano un’area di 14 metri quadri), e che ora pare presentare nuovi scogli.

Se i lavori sul San Domenico dovrebbero partire a dicembre, sembra infatti che la Soprintendenza abbia detto che una tettoia, nell’area ‘nuova’ di via Gavardini, non si possa fare, forse per ragioni di tutela architettonica. Lo riferiscono alcuni ambulanti, dopo un colloquio informale avuto di recente con un tecnico del Comune.

La tettoia ovviamente serve agli ambulanti per affrontare le intemperie (pioggia o neve) di autunno e inverno prossimi L’alternativa alla tettoia? Grossi ombrelloni, questo sarebbe stato proposto agli ambulanti.

"Ma non siamo mica in spiaggia...", protestava ieri uno degli ambulanti. La durata della permanenza nella nuova sede è ovviamente collegata ai tempi necessari per i lavori che riguardano il San Domenico: si parla di tre anni circa. "E’ il terzo o quarto progetto che quelli del Comune ci fanno vedere, speriamo che alla fine sia la volta buona", diceva ieri un ambulante.

Al momento risulta che almeno fino alla prossima festa dei fiori (4 ottobre) i banchi del San Domenico – cinque in tutto: due della frutta e verdura, uno del pane, uno del miele e la postazione di una contadina – resteranno dove sono. Mentre i tempi esatti del trasloco effettivo restano ancora incerti.