
La famigllia Pieri di Talacchio: mamma Marina, babbo Francesco, e i piccoli Raffaele, Samuele e Gabriele
Vallefoglia (Pesaro Urbino), 6 febbraio 2025 – Un bigliettino inserito in una bottiglia lanciata tra le onde del mare, con la speranza che prima o poi qualcuno da qualche parte nel mondo, possa ritrovare questo messaggio. Una storia magica che questa volta è diventata realtà. E’ accaduto al piccolo Raffaele, un bambino di sette anni di Talacchio, che insieme a suo fratello Samuele, di un anno più grande, un giorno di luglio dell’estate 2023, decide di scrivere un messaggio, inserirlo in una bottiglia e di lanciarlo in mare. Tutto questo grazie al nonno, Massimo Mesturini che insieme alla moglie Carla sono proprietari della spiaggia 118 di Senigallia.
I due fratellini, quella mattina salgono sul pattino insieme al nonno e affidano il loro messaggio alle onde, in una giornata in cui soffia un potente garbino. Raffaele scrive il suo nome, Samuele aggiunge qualche altra parola di saluto ed inseriscono nel bigliettino anche il numero di telefono della nonna Carla, chiedendo a chiunque trovi quel messaggio di ricontattarlo. Dopo circa due anni, come nelle migliori favole, quella bottiglia viene ritrovata in Croazia. Qualche giorno fa è infatti arrivata una telefonata da parte di un signore sui 55 anni di nome Velika Piramida Sali ed è un artista. Dice di aver trovato il messaggio incastrato tra gli scogli dell’Isola lunga, situata di fronte alla costa dalmata settentrionale. Nel biglietto non si legge praticamente quasi più niente, tranne il numero di telefono. Ed anche se Velika se non parla in italiano decide di chiamare quel numero e raccontare della sua scoperta cercando di farsi capire.
“Quando lo abbiamo saputo i bambini sono stati contentissimi – dice la mamma Marina Mesturini, insieme ai figli Raffaele e Gabriele -. L’idea è stata del nonno Massimo ma loro non ci hanno pensato un attimo perché sono bambini molto curiosi e hanno deciso di scrivere questo messaggio per conoscere anche altre persone di altri paesi”.
Al tempo Raffaele aveva 5 anni, Samuele 6. “I miei genitori hanno uno stabilimento balneare – aggiunge –. I bambini quel giorno sono usciti in mare sul pattino con mio babbo e hanno lanciato la bottiglia con il loro messaggio tra le onde. E’ stata una emozione sapere che l’avessero ritrovato, però anche ai bambini abbiamo spiegato che non si lascia la plastica nel mare. Raffaele questa mattina (ieri, ndr) ne ha parlato anche in classe con i compagni e le maestre, anche loro sono rimasti molto colpiti da questa bella storia. Con la persona che ha trovato il messaggio Raffaele e Samuele non hanno parlato direttamente, lo hanno fatto i miei genitori che stanno ancora tenendo contatti con lui. Questa persona ci ha detto che in estate verrà a trovarci nel nostro stabilimento balneare, sarà un incontro molto bello per i bambini ma anche per tutti noi”.
A raccontare qualche dettaglio in più di quella giornata d’estate è anche Massimo Mesturini, il nonno di Raffaele e Samuele che quella mattina ha accompagnato i fratellini: “Abbiamo tenuto d’occhio la bottiglia con il binocolo finché è scomparsa tra le onde. Quando abbiamo ricevuto la telefonata i bambini erano contentissimi - dice il nonno -. Con quel signore ci siamo parlati altre volte e siamo diventati amici”. Qualche anno fa era capitato a nonno Massimo invece di trovare un messaggio in una bottiglia: “Era di una persona che lavorava a bordo di una nave da crociera, era scritto in francese: diceva di non vedere l’ora di tornare a casa sua, in Francia. Da allora ho provato anch’io a scrivere dei messaggi e lanciarli in mare, ma questa è la prima volta che mi capita che qualcuno lo ritrovi e si faccia vivo”.